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Elezioni: Calenda rompe il patto col PD, il Centrosinistra si spezza

Azione non tollera la presenza in coalizione di Sinistra Italiana e Verdi. Ma + Europa non ci sta: "Apprezziamo l'intesa siglata con dem"

Il patto fra Carlo Calenda ed Enrico letta è durato meno di una settimana. Il leader di Azione ha fatto sapere in Tv, a Mezz’ora in + su Rai Tre, che si ritira dall’alleanza col PD.

Non mi sento a mio agio con questo” ha dichiarato Carlo Calenda a Lucia Annunziata. “Non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica. Così ho comunicato ai vertici del PD che non intendo andare avanti con questa alleanza“.

Carlo Calenda. Foto Ansa/Ettore Ferrari

Alla vigilia di queste elezioniha insistito Calenda – ho intrapreso un negoziato col PD, non ho mai voluto distruggere il PD. Con con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di Governo. Ma mano a mano si univano pezzi che stonavano“. “Oggi mi trovo a fianco a persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi (Sinistra Italiana di Fratoianni, ndr.). Mi sono un po’ perso“. “Nei giorni scorsi sono andato da Enrico Letta e gli ho proposto di fare un’alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%“.

Calenda: “La sinistra ci avrebbe demolito

La sensazione è che c’è il PD in mezzo e poi una serie di forze, ho perso il conto. Ma c’era un punto chiaro, il fatto che entrasse in coalizione Fratoianni non implicava che esprimessero da subito il no all’agenda Draghi. Invece c’è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che non sarà contro la destra ma demolirà l’area liberale della coalizione“.

La dura replica di Letta

A questa proposta si sono aggiunte personalità che gli italiani non vogliono più vedere” ha insistito Calenda. Il quale ha aggiunto che “è arrivato di tutto, Di Maio, Di Stefano” “C’erano due pulsioni, una a fare una proposta di Governo, l’altra a fare un Cln (Comitato di liberazione nazionale, ndr.) e alla fine in Enrico è rimasto al Cln” precisa il leader di Azione. Secca, con due righe su Twitter, la replica di Enrico Letta. “Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia“.

+ Europa si stacca da Calenda?

Dal canto suo, la segreteria di +Europa, il partito di Emma Bonino e di Benedetto Della Vedova, ribadisce il forte apprezzamento per il patto sottoscritto martedì scorso, 2 agosto, dalla Federazione +Europa/Azione con il Partito Democratico. Esattamente l’opposto di quanto affermato oggi da Carlo Calenda. In particolare – informa una nota – la Segreteria apprezza le parole usate ieri dal Segretario del PD Enrico Letta, che ha ribadito come il patto tra PD e Federazione +Europa/Azione sia un accordo di governo fondato sull’agenda Draghi e sulla collocazione europea e atlantica del nostro Paese. Mentre gli accordi con altre liste siano accordi elettorali, finalizzati a non consegnare la vittoria a tavolino dell’alleanza guidata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Enrico Letta inoltre ha escluso qualsiasi tentazione di riapertura al M5S di Conte. La nota è stata subito accolta positivamente dal Partito Democratico, che intravede una frattura tra Azione e+Europa.

Emma Bonino. Foto Ansa/Giuseppe Lami

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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