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Calenda front runner del Terzo Polo

Accordo con Renzi, il cui "modo di fare politica", diceva fino a pochi mesi fa il leader di Azione, "mi fa orrore"

Il leader di Iv, Matteo Renzi, e quello di Azione, Carlo Calenda, hanno definito il loro accordo elettorale per la nascita del Terzo Polo.

Oggi per la prima volta nasce un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato Draghi. Ringrazio Matteo Renzi per la generosità. Adesso insieme Italia Viva e Azione per l’Italia, sul serio“. Lo scrive su Twitter Calenda. “Io sono il leader di questa campagna elettorale, rimane l’autonomia dei partiti“, dice commentando l’accordo elettorale.

Foto Ansa

La ‘benedizione’ di Renzi

Abbiamo deciso di provarci. Il 25 settembre troverete sulla scheda elettorale anche questa possibilità. Non accontentatevi dei meno peggio, mandate in Parlamento persone di qualità“. Lo scrive su Facebook Renzi, parlando del Terzo Polo. “Lascio volentieri che sia Carlo Calenda a guidare la campagna elettorale. Talvolta abbiamo discusso, lo sapete, ma i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono. Chi ci crede deve fare di tutto per unire, non per dividere. E io ci credo. Per questo faccio il primo passo con il sorriso. Perché so che sarete in tanti a camminare con noi“.

Calenda e Cottarelli

A proposito della candidatura di Cottarelli col PD, Carlo Calenda ha rilasciato dichiarazioni a Rtl 102.5. “Cottarelli non c’era quando c’eravamo dentro noi. Credo che lì sia stato fatto per poter dire agli elettori non c’è Calenda ma c’è Cottarelli. Una mossa contro di me? Credo di sì. Ma l’ho commentata con un certo fair play.” “Penso che Cottarelli commetta un grave errore perché va in una coalizione in cui metà del PD e tutto quello che sta a sinistra del PD e il M5S che tornerà con il PD due minuti dopo le elezioni. Non condividono nulla di quello che lui ha raccontato agli italiani negli ultimi cinque anni. Sono contento di avere Cottarelli in Parlamento perché è una persona di qualità“.

Carlo Cottarelli. Foto Ansa/Mourad Balti Touati

“Draghi al Governo”

Secondo voi governa l’Italia una cosa che va da Berlusconi alla Meloni passando per Salvini che odia la Meloni?” dice ancora Calenda. “Non la governano, lo sappiamo benissimo. Se darete fiducia a questo Terzo Polo quello che succederà è che cercheremo di fermare la vittoria di destra e sinistra su una base di proposte di Governo concrete che ricalcano l’agenda Draghi, andare a Palazzo Chigi e chiedere a Draghi di rimanere. Se Draghi non vorrà rimanere si dovrà trovare una personalità che sia in grado di portare l’Italia fuori dalle secche in cui è finita“.

Sui social gira intanto un video del novembre 2021, in cui Carlo Calenda, intervistato da Myrta Merlino a L’Aria che tira su La7, spara a zero su Renzi. “Non farò politica con Renzi” diceva pochi mesi fa Calenda. “Il suo modo di fare politica mi fa orrore“. Nel video, rimbalzato online dopo l’accordo con il leader di Italia Viva per un Terzo Polo in vista delle prossime elezioni del 25 settembre, Calenda liquida il progetto di grande centro prospettato da Matteo Renzi alla Leopolda. “Di Renzi non me ne frega niente. Di questo centro come fritto misto che una volta va a destra e una a sinistra a seconda di che posto gli danno mi fa orrore.”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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