Candidati alle elezioni, comincia la conta degli esclusi. Nel PD, dopo una lunga giornata di discussioni emergono molte uscite eccellenti. Fra queste: Monica Cirinnà, Giuditta Pini, l’ex ministro Luca Lotti, Stefano Ceccanti.
“Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile” si difende il segretario dem, Enrico Letta. Il riferimento è al fatto che, per la prima volta nella storia della Repubblica, dalle prossime elezioni si ridurrà drasticamente il numero dei parlamentari, per effetto della riforma. Non ci saranno più 630 deputati – che da ora in poi saranno 400 – né 315 senatori – che dal 25 settembre saranno 200. “Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: ‘faccio tutto da solo’ (il riferimento è all’allora segretario Matteo Renzi, ndr.). Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio, perché il partito è comunità” chiosa Letta.
L’annuncio arriva al termine di una lunghissima giornata di confronto sulle candidature alle elezioni, avvenuta al Nazareno, sede del PD, nel giorno di Ferragosto. La riunione della direzione del Partito Democratico, inizialmente convocata per le 11 di mattina era prima slittata alle 15, poi alle 20 e alle 21,30. Infine la riunione è iniziata dopo le 23 e ha approvato la Delibera per votazione le liste per le elezioni politiche 2022 con 3 voti contrari e 5 astenuti.
Virologi alle elezioni
Enrico Letta correrà da capolista nei collegi uninominali alla Camera in Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano, il virologo Andrea Crisanti sarà candidato capolista nella circoscrizione Europa. Quattro giovani sotto i 35 anni correranno da capolista: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. “Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni – dice il segretario dem – mi è pesato tantissimo. Termino questo esercizio con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumersi la responsabilità.”
La rabbia dei ‘trombati’
“La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche” è l’attacco frontale dell’ex ministro Luca Lotti, che non sarà ricandidato. Ex fedelissimo di Matteo Renzi, Lotti non ha seguito però l’ex premier nella scissione che ha dato origine a Italia Viva ma è rimasto nel PD a capo, con Lorenzo Guerini, della corrente Base riformista. Non sarà della partita, alle elezioni del 25 settembre, anche Monica Cirinnà, paladina dei diritti civili. “La mia avventura parlamentare finisce qui – spiega – Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi. Sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il PD si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra, ma per fortuna ho altri lavori“. A difesa della senatrice, protagonista delle battaglie per i diritti, è intervenuta la comunità Lgbt. “Non averla nel prossimo Parlamento sarebbe un danno gravissimo per i diritti e le libertà di tutti. La destra sarà contenta“, denuncia Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay.