Lady Diana, parla la guardia del corpo: “Sarebbe ancora viva se…”
L'uomo soprannominato 'Rambo' si sente in colpa per non essere stato al suo fianco
La principessa Diana aveva diverse guardie del corpo, ma non tutte erano al suo fianco la notte del fatidico incidente. Una di loro, soprannominata Rambo dalla stessa Lady D., si è confidata di recente con il The Sun parlando del suo rapporto speciale con Diana, che gli rivelava a cuore aperto le sue più grandi paure e i progetti futuri.
25 anni dopo l’incidente che ne ha causato la morte improvvisa, il bodyguard Lee Sansum ha affermato in maniera convinta che oggi sarebbe ancora viva se fosse stato con lei la notte in cui è morta insieme a Dodi Fayed in un incidente d’auto a Parigi il 31 agosto 1997.
In un’intervista esclusiva l’uomo afferma anche di essere in possesso di una lettera segreta che Diana gli avrebbe scritto. Tra le righe di quella missiva lo ringrazia per aver reso “magica” la sua vacanza a Saint Tropez e per averla consolata dai timori che potesse essere assassinata. Ad oggi la guardia del corpo rimpiange di non essersi trovato in quell’auto: ecco per quale motivo.
Il rimpianto della guardia del corpo di Lady Diana
Lee Sansum oggi ha 60 anni ed è tornato a parlare della morte di Lady Diana: “Avrei potuto esserci io in quella macchina. Abbiamo tirato i bastoncini a sorte per vedere chi avrebbe accompagnato Trevor quel fine settimana. Quando ho saputo che nell’incidente non indossavano le cinture di sicurezza, ho capito perché non sono sopravvissuti. Non sarebbe dovuto succedere“. Secondo il suo racconto, infatti, il protocollo prevedeva che indossassero obbligatoriamente la cintura anche nei sedili posteriori, una cosa di cui lui si assicurava sempre.
Il bodyguard ha anche aggiunto che si trattava di “un ordine inviato dal capo, il padre di Dodi, Mohamed Fayed. Dodi, in particolare, odiava indossare le cinture di sicurezza e io ho sempre insistito perché lo facesse“. La guardia del corpo fu incaricata quell’anno di prendersi cura di Dodi e Diana per il periodo in cui hanno soggiornato nella villa di Saint Tropez nel luglio 1997. Nella sua carriera si è occupato di proteggere altri personaggi di spicco, come Pelé, Tom Cruise, Sylvester Stallone e Nicole Kidman. Lee ha anche raccontato che la principessa Diana si confidava spesso con lui e che “era stata felice nella sua ultima vacanza”.
Raccontando i dettagli del loro soggiorno insieme, la guardia del corpo ha aggiunto: “L’ho vista anche in lacrime, quando ha saputo dell’omicidio del suo amico, lo stilista Gianni Versace. Mi ha confidato le sue paure di poter essere assassinata un giorno. Un giorno mi ha detto una cosa che è sempre rimasta con me: ‘Pensi che mi faranno questo?’. Tremava ed era chiaro dal suo tono che pensava davvero che avrebbero potuto, chiunque potessero essere ‘loro’. Ha di certo pensato che ci fosse il rischio che un giorno potesse essere assassinata“. La principessa Diana gli aveva anche confessato il suo desiderio di trasferirsi con Dodi negli Stati Uniti d’America.