Addio a Ghedini, lo storico avvocato di Berlusconi
Malato di leucemia, è deceduto nella tarda serata del 17 agosto all'ospedale San Raffaele di Milano
A soli 62 anni è morto Niccolò Ghedini, avvocato penalista, uomo politico e per molti anni legale di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere: “Un dolore immenso“.
Ghedini è deceduto all’ospedale San Raffaele di Milano a causa di complicanze di una leucemia, dopo un trapianto di midollo eseguito nei mesi scorsi. “Non ci sembra possibile ma purtroppo è così” è il ricordo commosso del presidente di Forza Italia, tra i primi ad annunciarlo sui social. “Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme“.
Quindi l’addio a “un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita“. Cordoglio anche dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati e sua concittadina. “Una mente arguta e sottile, un giurista raffinato e combattente. Un politico di altri tempi, un uomo dall’etica autentica“, lo definisce la seconda carica dello Stato. E aggiunge un personalissimo “non ti dimenticherò mai“.
Gli inizi nell’estrema destra
Nato a Padova nel 1959 e laureato in giurisprudenza a Ferrara, Ghedini ha seguito le orme del padre Giuseppe, noto penalista padovano. Negli Anni Ottanta ha partecipato alla difesa di Marco Furlan, che insieme a Wolfgang Abel fu responsabile di una serie di omicidi che si firmavano collettivamente come Ludwig. La sua militanza politica era cominciata un decennio prima, con l’appartenenza al Fronte della gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, il partito dei reduci del fascismo.
Berlusconi e la prostituzione
Poi il passaggio al Partito liberale e più tardi la vicinanza a Forza Italia e al Cavaliere. In quanto legale di punta di Silvio Berlusconi, Ghedini si è trovato spesso al centro di polemiche, anche furibonde, da parte degli avversari politici. Fu sua la famosa definizione di Berlusconi quale “utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile“.
Un’espressione per sostenere la tesi che l’ex premier non era perseguibile nei processi sulle vicende legate ai rapporti sessuali con le escort a Palazzo Grazioli, la residenza del Cavaliere a Roma. Così come per lo stesso genere di situazioni che si verificavano nelle ville berlusconiane in Sardegna.
Ghedini, Letta e il Cavaliere
Nelle fila del partito azzurro, Niccolò Ghedini è stato eletto nel 2001 alla Camera e poi altre tre volte, fino all’ultima legislatura. Ha alternato la sua presenza in Parlamento fra lo scranno di deputato a quello di senatore. Nel 2014 era entrato a far parte del comitato di presidenza di Forza Italia e due anni dopo aveva preso le redini del partito. Lo affiancava Gianni Letta, in particolar modo durante la convalescenza di Silvio Berlusconi che subì un intervento chirurgico al cuore.