Carla Fracci: quale eredità ci ha lasciato la regina della danza
Nell'ultimo secolo è stata la ballerina italiana più famosa al mondo
Quando Carla Fracci si è spenta all’età di 84 anni e il mondo della danza sembra aver avuto un blackout: nessuno sapeva come sarebbe stato dopo di lei. Questo perché per gli italiani l’étoile era un simbolo, un’icona di arte, danza ed eleganza. Rigida con sé stessa ancor prima che con gli altri, lavoratrice instancabile e, soprattutto, innamorata della danza, la Fracci ha portato la bellezza dell’arte nella vita di un po’ tutti gli italiani (e non solo) che hanno visto le sue esibizioni.
Difficile tracciare la sua carriera in poche parole, per lei che ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatri al mondo. Eppure, si potrebbero prendere in prestito quelle di Silvano Sanesi: “La sua eredità? Grinta e talento, duro lavoro, straordinari successi e battaglie per avvicinare il grande pubblico alla danza, oltre le barriere di classe e sociali”.
La sua storia, infatti, è stata in tutto e per tutto la dimostrazione del fatto che con il duro impegno ed il giusto rigore si può riuscire ad ottenere tutto. A tracciare la scia del suo successo è lo stesso debutto, che ad oggi sembra incredibile.
Carla Fracci che sapeva creare le emozioni
Il debutto di Carla Fracci era avvenuto sotto migliori auspici. Per lei, infatti, il destino ha voluto un esordio alla Scala di Milano in un balletto che veniva dopo la ‘prima’ della Sonnambula di Vincenzo Bellini. L’interprete di quest’ultima era Maria Callas per la regia di Luchino Visconti. Ci si può solo immaginare quale fosse l’emozione della giovane ballerina che di li a poco sarebbe diventata il simbolo stesso della danza. Lo stesso Visconti aveva esortato tutti a vedere la “Fraccina”.
Se ci chiedessimo, dunque, qual è l’eredità della Fracci, la risposta risiederebbe proprio nella danza, a cui ha dedicato la sua vita. Nel corso della sua carriera ha ballato per le maggiori compagnie del mondo: la London Festival Ballet, il Royal Swedish Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet. Si tratta di granelli di sabbia nella carriera immensa della danzatrice, di cui però resta di più.
La sua caratteristica più importante, infatti, era l’eleganza, ma anche la silenziosa tenacia con cui non solo si allenava ma comunicava l’importanza della sua arte. La sua vita a servizio della danza, infatti, si traduceva nell’impegno totale nella divulgazione dell’importanza della cultura artistica. Un concetto di danza, di bellezza e di arte che dovevano abbracciare tutti e non essere appannaggio di pochi. D’altronde chi la conosceva ha detto che fino all’ultimo ha esortato gli allievi a “coltivare le proprie passioni civili e professionali e a non venir meno al duro e costante lavoro di apprendimento quotidiano“. Forse questo ci resta davvero di Carla Fracci.