NewsPrimo piano

Angelus 21 agosto, Papa Francesco ricorda: “La porta della salvezza è aperta tutti”

La riflessione di questa domenica si sofferma sulle molteplici e infinite possibilità che Gesù offre per entrare nel Regno di Dio

Nell’Angelus di domenica 21 agosto, Papa Francesco si concentra sul tema della salvezza divina. Spiegando in che modo Gesù intende offrire la salvezza a tutti. Seppur il Signore parla di una “porta stretta”, infatti, non esistono eletti e perfetti come specifica il Santo Padre.

Partendo, come ogni domenica dal Vangelo odierno, Papa Francesco rivela in che modo è possibile raggiungere la salvezza divina. La riflessione, che precede la preghiera dell’Angelus, nasce dalla domanda di un tale che chiede al Signore: “Sono pochi quelli che si salvano?“. E le perplessità iniziali nascono dalla risposta di Gesù che dice: “Sforzatevi di entrare nella porta piccola“. Ma ciò su cui il Santo Padre intende soffermarsi e sul significato reale di questa “porta stretta“.

Papa Francesco
@Credits Ansa

Infatti, è sempre il Signore che poi aggiunge: “Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio“. Di conseguenza, questa ulteriore precisazione lascia intendere che tale porta, seppur stretta, è aperta a tutti.

Papa Francesco e il senso della “porta stretta”

Per comprendere meglio il messaggio contenuto all’interno della riflessione che precede l’Angelus di domenica 21 agosto in Piazza San Pietro, Papa Francesco spiega che, con molta probabilità, Gesù trae l’immagine della “porta stretta” dai tempi antichi. Arrivata la sera, infatti, le porte della città venivano chiuse e ne restava aperta solo una più piccola e più stretta. Dunque, quando il Signore afferma che Egli stesso è la “porta” e che per raggiungere la salvezza bisogna passare attraverso di Lui e della sua Parola, Gesù fa un paragone con le antiche porte delle città, con le quali bisognava misurarsi. “Come per entrare in città bisognava ‘misurarsi’ con l’unica porta stretta rimasta aperta, così quella del cristiano è una vita ‘a misura di Cristo’, fondata e modellata su di Lui“.

Angelus Papa Francesco
@Credits Ansa

E allora – come sottolinea ancora il Santo Padre – si tratta di una porta stretta non perché sia destinata a pochi. No, ma perché essere di Gesù significa seguirlo, impegnare la vita nell’amore, nel servizio e nel dono di sé come ha fatto Lui, che è passato per la porta stretta della croce“. In sostanza, Papa Francesco invita a restringere lo spazio destinato alle cose che possano allontanare dalla salvezza eterna, come l’egoismo, la superbia, l’orgoglio; ma superare piuttosto la pigrizia che allontana dal “Rischio dell’amore, anche quando comporta la croce“. E rispetto a questo Papa Francesco invita a riflettere sui gesti d’amore quotidiano, soprattutto su quelli che comportano qualche sacrificio. Come chi, per esempio, investe e rinuncia a parte del proprio tempo per dedicarsi agli anziani, ai poveri ai fragili. Ma anche ai genitori che, a volte a fatica, si impegnano totalmente per il bene dei figli.

La vicinanza al Nicaragua e a chi soffre

Nel corso della sua riflessione che precede la preghiera dell’Angelus domenicale, il Pontefice chiede di pensare a tutti coloro che trovano, nonostante il male ricevuto, sempre la forza di perdonare. A chi, messo a dura prova dalle sofferenze della vita, continua ancora a pregare. Per ciascuno e ognuno è la salvezza, per chi sa restringere la propria vita nel segno dell’amore, questo è quello che Papa Francesco tiene a sottolineare nel suo messaggio ai fedeli. E rispetto a coloro che scelgono la “porta larga” dei propri comodi e del proprio egoismo, il Santo Padre chiede: “Noi da che parte vogliamo stare? Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o scegliamo la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vita vera che viene da Dio e ci fa felici? Da che parte stiamo?“.

Papa Francesco
@Credits Ansa

E con la concretezza, che sempre lo contraddistingue, Papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus chiede gesti di amore comunitario e concreto. Nel suo pensiero infatti, prima dei saluti finali, un appello per il Nicaragua, dove la Chiesa locale è da mesi sotto attacco da parte del regime di Daniel Ortega. “Vorrei esprimere la mia convinzione e il mio auspicio che, per mezzo di un dialogo aperto e sincero, si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa e pacifica“. E prima di concedersi da Piazza San Pietro ancora un pensiero al popolo ucraino, per il quale il Santo Padre chiede di perseverare nella preghiera e nella vicinanza.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio