Elezioni polarizzate fra PD e FdI. Renzi: “Letta e Meloni fingono di litigare, poi si aiutano”
L'AgCom fa saltare il duello Letta-Meloni in Tv ma a un mese dal voto il terzo polo di Calenda, Forza Italia e il M5S sembrano solo comprimari
A un mese esatto dalle elezioni l’AgCom boccia il duello televisivo fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, fissato il 22 settembre su Rai Uno a Porta a Porta: “Non c’è par condicio con gli altri“.
Per l’Autorità garante delle comunicazioni “la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici non è conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione.” E ciò in quanto “suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri“. L’AgCom mette dunque il veto alla puntata di Porta a Porta, da Bruno Vespa, il 22 settembre, tre giorni prima delle elezioni. Su Rai Uno era previsto un confronto tra Enrico Letta, segretario del PD, e Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
Ma PD e FdI continuano il loro match a due. Gli altri partiti politici appaiono poco più che comprimari, nelle prime elezioni della storia della Repubblica in cui scatterà il taglio dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Senza contare che a tutto ciò si somma la nuova legge elettorale – il cosiddetto Rosatellum, dal nome di Ettore Rosato, oggi coordinatore di Italia Viva – che prevede un mix di sistema maggioritario e proporzionale.
Letta: “O noi o loro“
Sul punto è tornato a ‘martellare’, oggi 25 agosto, il segretario del PD, Enrico Letta. “La legge elettorale ha una parte maggioritaria, per cui in un terzo dei collegi vince solo uno, il primo” ha dichiarato Letta. “Quindi, o si vota per una destra con Meloni e Salvini oppure l’unica alternativa che possa competere siamo noi. È un fatto oggettivo“. “Noi vogliamo dare agli italiani un’alternativa a chi crede che il Paese governato da Meloni e Salvini sarebbe un arretramento“.
Renzi: “Così elezioni falsate“
Una visione dello scontro alle elezioni che il terzo polo ovviamente non condivide. Siamo davanti “a una campagna elettorale ipocrita” ha detto Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, secondo cui l’esempio è che ad applaudire Draghi al Meeting di Rimini c’erano “proprio quelli che un mese fa lo hanno mandato a casa, facendoci precipitare nella campagna elettorale più pazza degli ultimi anni. Gli unici che hanno sempre sostenuto il premier siamo noi con Calenda“. E sottolinea anche che Meloni e Letta “fingono di litigare, ma in realtà vanno d’accordo. Si accapigliano su questioni che affascinano i rispettivi elettorati. La Meloni aiuta Letta a fare il capo dell’opposizione, mentre Letta ormai da un mese lavora a tempo pieno per il successo della destra“. “Dal canto suo Berlusconi batte sul tasto che più gli è congeniale. “Per la sinistra le tasse sono bellissime, per noi no” afferma. “Noi vogliamo la flat tax: è possibile scendere dall’aliquota del 23%, a seconda dei risultati, anche a quella del 15%“.