Il 28 agosto Papa Francesco si è reso protagonista di un evento primo nello storia aprendo la Porta Santa presso la Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila. Il Pontefice, dopo aver celebrato la Messa nella città abruzzese vittima del devastante terremoto del 2009, ha compiuto il rito di apertura.
Il 29 settembre 1294 Pietro da Morrone, Papa da un mese, emise una bolla con la quale concesse la remissione dei peccati a coloro che, pentiti e confessati, si fossero recati nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio di L’Aquila. Noto come la Perdonanza Celestina, questo rito si celebra il 28 agosto e il giorno dopo.
Si tratta dell’indulgenza plenaria, concessa a chiunque passi attraverso quella che è riconosciuta come la prima Porta Santa della storia. Come recita la bolla Inter Sanctorum Solemnia: “Le condizioni per ottenere l’assoluzione dei peccati sono: essere veramente pentiti e confessati“. Quest’anno si tratta di un evento straordinario perché per la 728esima edizione sarà Papa Francesco ad aprire la Porta Santa.
La Perdonanza Celestina
La prima Perdonanza Celestina si celebrò un anno dopo dall’emissione della bolla: nel 1925. Oggi, 2022, la celebrazione è giunta alla sua 728esima edizione; e per la prima volta nella storia il rito solenne sarà eseguito da Papa Francesco. Bergoglio, infatti, è il primo Pontefice ad assistere al rito che da l’avvio alla Perdonanza. A seguito della celebrazione solenne nella piazza nei pressi della Basilica di Collemaggio, il Papa, dopo aver recitato l’Angelus è stato accompagnato ai piedi della Porta Santa ed ha celebrato il rito alzandosi dalla sedie a rotelle che da mesi ormai lo segue.
In tanti considerano, oggi, Papa Francesco come il “Papa della Misericordia“, la stessa che nel corso della storia è stata riconosciuta a Celestino V. Come spiega don Luigi Epicoco a Vatican News: “L’indulgenza concessa da Celestino V voleva essere un invito alla riconciliazione e al perdono rivolto alla città di L’Aquila. Oggi – prosegue l’assistente ecclesiastico del Dicastero per la Comunicazione – è da leggere in senso più universale“.
Il rito solenne della Porta Santa
Simbolicamente con tre colpi di bastone (il bastone d’ulivo del Getsemani) Papa Francesco ha aperto la Porta Santa in occasione della 728esima Perdonanza Celestina. “Apritemi le porte della giustizia” , ha detto il Pontefice ; “Voglio entrarvi e rendere grazie al Signore“, hanno risposto i fedeli. “È questa la porta del Signore” recita ancora il Papa; “Per essa entrano i giusti” risponde l’assemblea. La Porta Santa è la porta che, in genere, è murata per essere aperta solo in occasione del Giubileo, quindi la Perdonanza Celestina è un evento eccezionale per la Chiesa Cattolica. Essa è classificata dall’Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
Nell’omelia pronunciata in questa giornata Papa Francesco ha voluto ricordare quale importanza Celestino V ha rivestito nella storia della Chiesa. Pietro da Morrone, infatti, è ricordato come colui che ha rinunciato per primo al Ministero Petrino; ma Bergoglio ha voluto evidenziare l’aspetto positivo di questa scelta. “Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come ‘colui che fece il gran rifiuto’, secondo l’espressione di Dante nella Divina Commedia. Ma Celestino V non è stato l’uomo del ‘no’ è stato l’uomo del ‘sì’. Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili“. Traendo esempio dal gesto di Celestino V, Papa Francesco ha rimarcato: “Proprio perché sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini deboli e perdenti. Ma in realtà sono i veri vincitori, perché sono gli unici che confidano completamente nel Signore e conoscono la sua volontà“.
I cardinali dai “margini del mondo“
E non discostando l’attenzione dagli eventi solenni, nel Concistoro dello scorso 27 agosto, Papa Francesco ha nominato 20 nuovi cardinali. Ritorna l’attenzione agli umili, anche in questo evento. I nuovi Ministri porporati arrivano da ogni angolo del mondo: Brasile, India, Timor Est, Corea del Sud, Francia e Stati Uniti. Un accento importante su cui occorre porre l’attenzione è che questi nuovi 20 cardinali non arrivano da grandi diocesi o per il peso che la Chiesa ha nei loro paesi. Il Santo Padre ha piuttosto voluto scegliere realtà, spesso, ai “margini del mondo“.
Ai neo nominati, che insieme a Papa Francesco si sono poi recati a far visita a Benedetto XVI, Bergoglio ha detto: “Un cardinale ama la Chiesa, sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia trattando le grandi questioni sia occupandosi di quelle piccole. Sia incontrando i grandi di questo mondo, che deve farlo, tante volte, sia i piccoli, che sono grandi davanti a Dio“.