Tra i film in concorso nella sezione Orizzonti c’è Ti mangio il cuore, la cui prima è avvenuta ieri 3 settembre in seconda serata nella Sala Volpi per la sola stampa. Il debutto di Elodie nella veste di attrice, ha fatto sì che la cantante potesse entrare nel mondo cinematografico. E lo ha fatto a gamba tesa conquistando i presenti in sala.
Siamo in Puglia, sotto un sole rovente e un odio diffuso. Il promontorio del Gargano è conteso da criminali. Da faide tra famiglie, il cui sangue versato lo lavano con altro sangue in quanto vige la legge del più forte. A riaccendere un’antica faida è un amore proibito tra Marilena Camporeale e Andrea Malatesta. Lei, bellissima donna del boss dei Camporeale, lui ritroso erede dei Malatesta. Nonostante il film ispirato all’omonimo libro-inchiesta scritto da Carlo Bonini e Giuliano Foschini veda famiglie nella morsa della vendetta, il cuore della narrazione è occupato dal ruolo interpretato dalla cantante romana. Parliamo di una parte che sembra vestirle perfettamente, a tal punto che, fin dai primi minuti del film, appare quasi difficile immaginare il ruolo di Marilena Camporeale interpretato da un’altra attrice.
Elodie feroce e drammatica in Ti mangio il cuore
Elodie è la rivelazione della 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la cui artista passa oltre a qualsiasi ruolo secondario conquistandosi fin dal primo approdo al cinema il ruolo centrale. Tra la donna e il Malatesta sboccia una passione letale che porta le due famiglie ad una guerra che non regala sconti, tempo, ma soltanto quei pochi minuti che passano tra un proiettile e l’altro. Il buono, si scopre cattivo celato da un fuoco che non aveva trovato ancora il motivo per incendiare.
“Ti senti un agnellino, invece sei il lupo”, una battuta che ha azionato inconsapevolmente una serie di eventi al quale non si potrà far ritorno. La violenza della ‘quarta mafia‘ – raccontata dal regista Pippo Mezzapesa sul grande schermo – è difatti arcaica e bestiale. I membri firmano i loro omicidi sparando al volto della vittima con l’intenzione di deturpare le sue sembianze per cancellarne la memoria. Il salto temporale – dal primo ciack al secondo – non è altro che un passaggio di generazione in generazione di una faida che si è ingigantita finché non ha trovato la ruvidità e l’impulso dei più giovani.
Ti mangio il cuore, nessun colore su una storia vissuta in bianco e nero
Il bianco e nero della pellicola sulla quale è stato girato il film, marca i lineamenti provati di una guerra che non cessa di esistere. I sentimenti, che siano frutto di un’angoscia, di una perdita, o al contrario, volti distesi durante una festa apparentemente serena, reggono l’intera trama a tal punto da creare rumore anche durante alcuni silenzi. Un altro dettaglio chiave sono invece i veli neri che scendono sul volto delle donne e una processione che diventa evento centrale nei primi minuti del film al quale poi si riallaccia negli ultimi, dove il colpo di scena è dettato da un rumore ancora più forte del sangue versato. Giusto, dicevamo, un non ritorno.
Quella di Ti mangio il cuore è una storia che parla d’amore, di vendetta e di morte ma anche di una terra bellissima ovvero il Gargano che vede una donna altrettanto bella, Marilena, che non si piega ad un destino già scritto. Nel cast, accanto a Elodie e Francesco Patanè anche Michele Placido, Tommaso Ragno, Brenno Placido, Francesco Di Leva, Lidia Vitale, Letizia Pia Cartolaro, Giovanni Trombetta, Gianni Lillo e Giovanni Anzaldo. Il film uscirà nelle sale il 22 settembre.