Praga: 70mila in piazza contro Ue, NATO e sanzioni alla Russia
E nel nostro Paese s'infiamma la polemica sulle responsabilità per i rincari dell'energia
A Praga, capitale della Repubblica Ceca, si è svolta una gande manifestazione di protesta, con decine di migliaia di persone contro il Governo, la NATO e l’Unione europea.
Circa 70mila persone, secondo i dati della polizia, hanno chiesto a Praga, sabato 3 settembre, le dimissioni del Governo conservatore ceco, accusandolo di sottomissione all’Unione Europea, e hanno protestato contro la NATO e le sanzioni imposte alla Russia per la sua invasione dell’Ucraina. I manifestanti, chiamati dai partiti di opposizione e da altre organizzazioni, hanno chiesto la neutralità nella guerra in Ucraina. L’Esecutivo di Praga ha adottato una chiara posizione di sostegno politico e militare a Kiev. Nel semestre in corso la Repubblica Ceca detiene la presidenza di turno dell’Unione europea e ospiterà a breve il vertice NATO.
“Repubblica Ceca prima”
Sul podio della storica piazza San Venceslao, a Praga, si sono avvicendati rappresentanti di formazioni extraparlamentari comuniste, euroscettici e ultranazionalisti. Tra i relatori, c’era chi ha chiesto di “liberarsi dalla sottomissione politica all’Ue, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’ONU“. I manifestanti, riuniti sotto lo slogan “Repubblica Ceca prima“, hanno protestato anche contro la NATO, di cui il paese fa parte, e hanno chiesto la fine delle sanzioni imposte dall’Ue a Mosca per la sua aggressione all’Ucraina. Inoltre hanno sollecitato forniture di gas a basso costo dalla Russia, protestando contro i prezzi elevati dell’energia.
Praga ha accolto 410mila ucraini
La Repubblica Ceca ha la presidenza di turno dell’Ue e il prossimo vertice dei leader si terrà proprio a Praga il 6-7 ottobre. Il premier, Petr Fiala, ha ricordato in Parlamento, rispondendo a una mozione di sfiducia, che la Repubblica Ceca ha concesso i visti a circa 410mila ucraini fuggiti dalla guerra, di cui oltre 100mila sono integrati nel mercato del lavoro. Fiala ha definito la manifestazione “filo-russa” e ha detto che fa parte di una campagna di disinformazione. La marcia, ha aggiunto il leader conservatore, è stata organizzata da forze “di orientamento filorusso, vicine all’estremismo e contrarie agli interessi della Repubblica Ceca“. “Questi slogan e l’interpretazione dei fatti coincidono con la posizione russa e, a mio avviso, non corrispondono agli interessi della Repubblica Ceca“.
Polemica in Italia
Nelle stesse ore in Italia risuonavano le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fatto un appello all’Unione europea perché affronti unita la crisi energetica, dato che “nessun paese può uscirne da solo“. “Ha ragione Mattarella“, ha commentato Enrico Letta, segretario del PD. È arrivato il plauso anche da Matteo Salvini, ma con un distinguo. Occorre uno “scudo europeo come per il Covid“, ha detto il segretario della Lega, che poi ha puntato il dito contro l’Europa “corresponsabile“, a suo dire, degli aumenti legati all’energia. E ha sostenuto come da molti imprenditori gli arrivi la richiesta di “rivedere le sanzioni alla Russia“. Una posizione non troppo diversa da quella dei manifestanti di piazza San Venceslao a Praga.