Luigi XIV, alla corte del Re Sole tra feste e balli in maschera
La vita agiata del sessantaquattresimo Re di Francia
Una vita spettacolare, fatta di ricchezze e di intrighi è quella di Luigi XIV, detto Re Sole. Nato il 5 settembre del 1638, Luigi eredita il trono in tenera età, prima ancora del compimento dei cinque anni di vita.
La fase iniziale del suo regno è fortemente connotata dalla figura del primo ministro, il Cardinale Mazzarino e dalla rivolta dei nobili, nota come la fronda. Nel 1653 Mazzarino riesce ad avere la meglio sull’aristocrazia ribelle e inizia la costruzione di un imponente nuovo apparato amministrativo.
Luigi XIV, tra fasti e responsabilità
Alla morte di Mazzarino, nel 1661, Luigi XIV concentra su di sé tutte le responsabilità di governo, continuando l’opera di accentramento dello stato ed esautorando il ruolo politico della nobiltà, che viene trasformata in classe cortigiana. Con Colbert, dà grande impulso alle manifatture, al commercio, alla marina, risana le finanze dello stato e vara una serie di riforme legislative. Dal 1667 Luigi XIV dà anche inizio a una serie di guerre, che da una parte segnano il passaggio dell’egemonia in Europa dagli Asburgo ai Borbone, espandendo i confini francesi ad est, e dall’altra finiscono per dissanguare le casse dello stato, vanificando molte delle riforme economiche e finanziarie varate durante il suo regno.
Il balletto alla corte di Versailles
Luigi XIV è ricordato anche come tra i grandi promotori della danza accademica. Quando salì al trono di Francia, da grande appassionato di danza ed abile ballerino, valorizzò molto il balletto. Grazie al Re Sole, infatti, venne ideato il Ballet de la nuit del 1653. Lo stesso Re Sole partecipò nelle vesti di Apollo alla messa in scena dell’opera che durava circa tredici ore. All’epoca alla Corte di Versailles la danza rivestiva un ruolo davvero importante. I cortigiani dovevano imparare dai due ai quattro balli ogni anno per poi avere un repertorio di dodici balli da poter utilizzare nelle varie feste. Anche il Re Sole ballava, anzi aveva una vera e propria passione per il ballo, si esercitava due ore al giorno.
Ballava in modo diverso dai cortigiani, doveva stare da solo, essere al centro della scena. In effetti è rimasto famoso il ballo che lo vede protagonista nel 1663. A soli 15 anni Luigi XIV ballò per ben dodici ore in 43 scene nell’arco di una notte! Il famoso Ballet de la nuit in cui c’erano effetti speciali straordinari: i carri che si alzavano, i cavalli alati e il Re che appariva alla fine vestito di pietre preziose e di piume di struzzo e scacciava la notte. Lui era infatti il sole, dà lì infatti derivò il suo appellativo Re Sole.
Il balletto alla corte del Re Sole era una festa
Il fil rouge della rappresentazione era tratto il più delle volte dalla mitologia e si svolgeva in uno scenario fantastico. Grotte, palazzi in fiamme con draghi, carri volanti facevano da sfondo alle esibizioni. La coreografia era opera di un Maestro di ballo che si serviva di poeti per i testi e delle musiche di Lully. I costumi erano realizzati in tessuti preziosi, in particolare raso e velluto ed erano impreziositi da gioielli e monili preziosi. L’acconciatura e la maschera esasperavano l’insieme. Il Re Sole amava prendere parte a questi balli, l’unico momento a corte in cui la gerarchia e le distinzioni sparivano. Era facile vedere infatti una contessa accompagnata da una danzatore professionista, il marchese ad una ballerina. Le dame lavoravano intere settimane per studiare un travestimento e una maschera adeguata al tema del ballo.
Il balletto di corte di Luigi XIV raggiunse il massimo splendore nelle grandi feste di Versailles e quando il Re Sole abbandonò le scene nel 1670, Lully fece evolvere lo spettacolo verso la tragedia-balletto. Prima di ciò, nel 1669 ben 3000 maschere affollarono una festa in onore del Delfino. C’era una vera e propria gerarchia nelle rappresentazioni. Il Re Sole era solito porsi al lato dell’orchestra, con la Regina al suo fianco. Ognuno in relazione al rango si metteva dietro a Sua Maestà. Dopo aver scambiato le riverenze, il Re e la sua dama per primi aprivano le danze. Generalmente ballavano la gavotta, poi le danze a coppia come la corrente, eseguita dopo il ballo di apertura.
I balli regolati di Luigi XIV
Tra le regole di etichetta alla corte del Re Sole c’era quella dei balli regolati Quando si rifiutava l’invito a danzare di una persona non si poteva accettare quello di un’altra. Si dovevano onorare soprattutto le maschere, che nascondevano dietro personaggi di alto rango. Era sconsigliato inoltre dondolare la testa e battere i piedi in cadenza. Nel 1661 Luigi XIV fondò l’Académie Royale de la Danse e, nel 1672, la Scuola Nazionale di Danza. E fu proprio il primo direttore dell’Académie, Pierre Beauchamps, a codificare le cinque posizioni dei piedi e l’uso dell’en dehors, il movimento che sta alla base della danza classica. Questo segnò la distinzione tra danzatori professionisti e danzatori amatoriali.