Londra, si chiude l’era Johnson: “Torno all’aratro e sostengo Liz Truss”
L'eccentrico Primo Ministro esce di scena travolto dallo scandalo del party gate e dalla fronda interna del suo partito
Boris Johnson non è più il Primo Ministro britannico. Si è congedato il 6 settembre da Downing Street prima di recarsi dalla regina Elisabetta II, a Balmoral in Scozia, per “passare il testimone” a Liz Truss. Sarà lei, ministra degli Esteri uscente, la terza donna premier nella storia della Gran Bretagna.
Il partito conservatore dei tories ha eletto Liz Truss, 47 anni, sua nuova leader. Per le regole politiche britanniche, essendo Truss guida del partito di maggioranza alla Camera dei Comuni (la nostra Camera dei deputati) subentrerà a Boris Johnson anche alla guida del Governo di Sua Maestà. Dinanzi a familiari e sostenitori, BoJo ha ribadito di essere fiero di quanto fatto nei suoi tre anni di Governo. Anni finiti nella polvere a causa dell’esuberanza del Primo Ministro, travolto dallo scandalo dei party in pieno lockdown.
Johnson ha enfatizzato il sostegno militare all’Ucraina contro la Russia. Un aiuto che a suo dire potrebbe portare Kiev a rovesciare le sorti “della peggiore guerra in Europa in 40 anni“. BoJo è stato anche il protagonista della Brexit e del calo della disoccupazione. Tuttavia la crisi economica morde inglesi, gallesi, scozzesi e nordirlandesi. Per questo il premier uscente ha accusato la Russia guerrafondaia, e ha affermato che Vladimir Putin non riuscirà mai a “bullizzare” il Regno Unito e il suo popolo. L’ex premier ha chiarito di voler “tornare all’aratro” del lavoro politico. Ossia dietro le quinte. Ha confermato, in sostanza, di voler mantenere il suo seggio da deputato. Ma per garantire “il sostegno più fervido” alla sua erede Liz Truss.
Dopo Johnson una premier donna
S’installerà a Downing Street una premier donna, terza nella storia britannica e conservatrice come le altre due: May e soprattutto la Tatcher. Obiettivo: provare a riprendere per i capelli la legislatura. E dare una scossa a un Regno Unito minacciato dalla crisi. Il tutto attraverso la promessa di un’accelerazione a destra nei programmi e nella retorica. Liz Truss, classe 1975, ministra degli Esteri uscente rimasta fedele a Johnson fino all’ultimo minuto, ha sconfitto il 42enne Rishi Sunak nello scrutinio interno al partito conservatore.
Era stato proprio lui, l’ex cancelliere dello Scacchiere di radici familiari indiane, a spianare la strada alla caduta di Johnson, dimettendosi dal Governo di Bojo, un mese e mezzo fa. Liz Truss ha incassato il 57,4% dei suffragi dei 172.000 voti espressi dai militanti tories contro il 42,6% di Sunak. Un vantaggio netto, anche se meno debordante di quanto previsto da alcuni sondaggi. E inferiore di una decina di punti allo score di Boris Johnson nel 2019.