Fondazione Luigi Rovati apre il Museo d’arte: previsti ingressi gratuiti
Esposte più di 250 opere dall'arte etrusca all'arte contemporanea distribuite su due piani
La Fondazione Luigi Rovati apre il Museo d’arte con un’esposizione di 250 opere che attraversano l’arte etrusca fino a giungere all’arte contemporanea. Per il primo mese sono previsti anche ingressi gratuiti per i visitatori che vorranno ammirare la riqualificazione del palazzo.
Con l’apertura del Museo d’arte, Fondazione Luigi Rovati conclude il progetto di ampliamento e riqualificazione del palazzo sviluppato dallo studio MCA (fondato e diretto da Mario Cucinella). Due piani espositivi dove sarà possibile ammirare oltre 250 opere che spaziano dall’arte etrusca fino ad arrivare all’arte moderna.
Il palazzo è diviso in due piani dove è possibile ammirare nel Piano Ipogeo piccoli bronzi e grandi vasi dell’epoca etrusca e opere contemporanea. Poi una sezione dedicata alla scrittura e una sezione dedicata ai laboratori didattici: la Children’s Room. Si passa, infine, al Piano Nobile dove si può assistere all’intreccio fra archeologia e arte contemporanea.
La suddivisione del primo piano del Museo
L’apertura del Museo d’arte promossa da Fondazione Luigi Rovati è prevista per mercoledì 7 settembre 2022. E fino al 30 settembre sono previsti ingressi gratuiti. Una compresenza di arte etrusca e arte contemporanea che si dispone sui due piani restaurati e riqualificati del palazzo. Nel dettaglio, nel Piano Ipogeo, il visitatore è accolto da una grande urna cineraria in travertino e, all’interno delle cupole, può ammirare le teche triangolari in cristallo dove si trovano i grandi vasi, le antefisse, gli ex voto e i piccoli bronzi etruschi. Accanto a questi, opere contemporanea realizzate da William Kentridge, Lucio Fontana e Arturo Martini. Passando poi alle grande sala ellissoidale si trovano reperti appartenenti alla vita quotidiana degli Etruschi: dalla casa, alla bottega, fino ad arrivare al mare. Un vaso di Picasso ripropone l’immagine del banchetto etrusco.
In un altro spazio appartato si sviluppa la sezione Cercare il bello. Questa è composta da piccoli cubi di cristallo che racchiudono gioielli, monili etruschi e oggetti preziosi, come la testina di donna in bronzo dorato di Alberto Giacometti. Al centro, la teca più grande accoglie il simbolo del museo, il Guerriero Cernuschi, un raffinato ed espressivo bronzo votivo etrusco. La visita prosegue poi con la sezione dedicata alla scrittura dove, grazie alle nuove tecnologie, sono rivelate le iscrizioni impresse in urne cinerarie volterrane e chiusine e piccole ceramiche. Sullo stesso piano si prosegue, infine, con la Children’s Room dedicata ai laboratori didattici dei bambini.
Dal Piano Ipogeo al Piano Nobile
Dal Piano Ipogeo la visita prosegue al primo piano arrivando al Piano Nobile. Qui tutti gli ambienti progettati da Filippo Perego sono stati recuperati, restaurati e ridisegnati creando uno spazio espositivo d’avanguardia. In questo luogo, grazie allo studio approfondito degli impatti cromatici e dei dettagli, si crea un dialogo armonioso fra archeologia e arte contemporanea. Tra le esposizioni, la tela The Etruscan Scene: Female Ritual Dance (1985) di Andy Warhol, le polaroid della serie Etruschi (1984) di Paolo Gioli, i disegni e gli acquarelli di Augusto Guido Gatti (1863-1947). A queste si accompagnano pitture rinvenute nelle tombe di Tarquinia. La visita prosegue nelle altre sale, dove si trovano opere di artisti contemporanei come Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesco Simeti, Marianna Kennedy improntate sempre sullo stile etrusco.
Nello stessa sezione importanti prestiti come la collezione di asce, fibule, strumenti da lavoro del Ripostiglio di San Francesco, proveniente dal Museo Civico Archeologico di Bologna o la grande tela di Giorgio de Chirico Le Cheval d’Agamèmnon, (1929) dalla Collezione Giuseppe Merlini (Busto Arsizio, Varese). Giovanna Forlanelli, Presidente della Fondazione spiega: “Le diverse componenti dell’allestimento hanno l’obiettivo di creare un continuum narrativo nel dialogo per opposizioni o contiguità fra antico e contemporaneo, dal Piano Ipogeo al Piano Nobile“. prosegue Salvatore Settis, coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione: “Le collezioni d’arte etrusca e contemporanea visibili dal 7 settembre sono il cuore e la porta d’accesso della Fondazione Luigi Rovati, ma non ne esauriscono gli scopi. Ne fanno parte anche lo stretto legame con la città e le sue istituzioni, l’offerta di nuovi spazi di dialogo multidisciplinare, la centralità di idee e attività legate all’utilità sociale“.
Uno spazio di ricerca e studio
La Fondazione Luigi Rovati sviluppa in parallelo e per integrazione con le attività espositive quelle di ricerca e studio. In tal senso, all’interno del Museo si trovano una sala studio posta al secondo piano e l’intera Collezione di studio della Fondazione. Un piano riservato esclusivamente a esperti e ricercatori che viene aperto al pubblico in occasioni speciali. Inoltre la Fondazione collabora con professionisti, enti no profit e associazioni per superare le barriere fisiche, culturali e sociali e consentire a tutti l’accesso alla conoscenza.
Di rilievo poi il progetto previsto per l’autunno della guida facilitata Museo per Tutti. Progetto ideato e realizzato dall’Associazione L’abilità onlus in collaborazione con Fondazione De Agostini. Per i visitatori ipovedenti sarà a disposizione, invece, il Percorso accessibile alle persone con disabilità visiva progettato con l’Istituto dei Ciechi di Milano, con riproduzioni 3D di una serie di reperti e una guida in braille. Come conclude Giovanna Forlanelli: “Il museo è un luogo di ricerca, sperimentazione e conoscenza e risponde ai principi di utilità sociale che guidano tutte le attività della Fondazione. Per questo il museo si apre nel mese di settembre gratuitamente al pubblico, senza inaugurazioni formali“.