Ucraina, svolta nella guerra: “L’esercito di Kiev è al confine russo”
Macron telefona a Putin che gli chiede di fare pressioni su Zelensky per far cessare gli attacchi a Zaporizhzhia
Le forze armate dell’Ucraina avrebbero compiuto un possente rovesciamento di fronte nel Nord-Est del paese. Fino ad arrivare a Hoptivka, valico di frontiera sul confine con la Russia, nel distretto di Dergaci, regione di Kharkiv.
Lo ha riferito il 130° battaglione dell’esercito ucraino in un messaggio diffuso da Unian, che precisa che però al momento non ci sono conferme da parte dello Stato Maggiore. Ieri 10 settembre Kupiansk, Balakliya, e soprattutto Izyum, le città strategiche della regione di Kharkiv sono tornate all’Ucraina. Il comandante in capo delle forze armate, Valeriy Zaluzhny, ha annunciato che in questo mese l’Ucraina ha riconquistato oltre 3.000 chilometri quadrati di territorio finora occupato dalle forze russe.
Il messaggio della Ue
“Gli ucraini stanno combattendo coraggiosamente per il loro futuro. Stanno lottando anche per i nostri valori comuni. L’Ue è stata al loro fianco dal primo giorno della guerra della Russia“. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ribadendo il sostegno europeo a Kiev. “Aiuteremo a ricostruire l’Ucraina come un paese libero e moderno nel suo cammino verso l’Unione“, aggiunge.
I russi però reagiscono. E hanno bombardato la riva destra di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che ieri Kiev aveva annunciato di aver riconquistato. Lo ha annunciato un membro del consiglio comunale locale, Vadym Krokhmal, citato dall’agenzia Unian. “Kupiansk è divisa in due metà dal fiume Oskil. Oggi, sulla sponda destra, dove si trova il centro città, la situazione non è facile, ma la zona è già completamente controllata dai nostri militari. Ci sono stati bombardamenti dei sistemi antiaerei“, ha detto Krokhmal, spiegando che si sta ancora cercando di chiarire il bilancio dell’attacco.
Ucraina, Macron e Putin
Sul fronte politico e diplomatico i presidenti russo Vladimir Putin e francese Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio telefonico l’11 settembre. Lo fa sapere il Cremlino, citato dall’agenzia Tass, sottolineando che la conversazione è avvenuta su iniziativa di Macron. La Ria Novosti aggiunge che i due capi di Stato hanno parlato in particolare della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e Putin ha posto l’accento sugli “attacchi regolari degli ucraini all’impianto” con potenziali “conseguenze catastrofiche“. Il presidente russo ha chiesto che si esercitino “pressioni su Kiev per far sì che interrompa immediatamente gli attacchi“. Da parte sua Macron ha chiesto a Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Macron ha parlato con Putin anche della sicurezza alimentare mondiale, ricordando che le sanzioni europee non si applicano né ai prodotti agricoli né a quelli indispensabili all’agricoltura. Ed ha aggiunto – continua sempre l’Eliseo – che “è responsabilità comune dei partner internazionali, in particolare della Russia, di vigilare affinché i Paesi più esposti continuino a ricevere i rifornimenti loro necessari“. Macron ha chiesto quindi a Putin di “vigilare affinché l’accordo concluso dalla Russia con Ucraina e Turchia, sotto la supervisione ONU, si applichi in modo tale che i cereali esportati arrivino davvero a coloro che ne hanno più urgente bisogno“.