Settembre è il mese del ritorno a scuola e al lavoro. Dopo le vacanze estive si riprendono le attività di sempre e fervono i preparativi per la ripartenza. Tra le cose da fare c’è il check up visivo per arrivare preparati in ufficio o tra i banchi di scuola.
Molto spesso, però, ci si dimentica di porre la giusta attenzione alla propria salute, in particolare quella visiva. Dalle miopie lievi alle più elevate, i problemi agli occhi riguardano 43 italiani su 100 e quasi il 18% ha meno di 15 anni. Questa è la fotografia che riporta il Ministero della Salute all’interno della relazione sulla prevenzione dell’ipovisione e cecità.
Check up visivo: l’importanza del controllo
Un dato significativo da non sottovalutare, per questo motivo Zeiss Vision Care, azienda leader nel settore dell’ottica, consiglia di fissare un check up visivo al proprio rientro, sia per i più grandi, sia per i più piccoli, per valutare lo stato di salute della vista. L’invito è quello di aggiungere tra gli impegni della ripartenza una visita nelle due o tre settimane successive al ritorno a scuola o a lavoro. Questo periodo di tempo consente di accorgersi se sono presenti eventuali difficoltà visive o sintomi di affaticamento non percepiti durante i mesi estivi.
Ad esempio, ciò può accadere nel momento in cui non si riesce a vedere bene, da una certa distanza, la lavagna di scuola e il quaderno dei compiti per i più piccoli. Mentre per i più grandi si potrebbero avere fastidi di diverso tipo, dal bruciore alla secchezza oculare, dall’emicrania fino alla più evidente difficoltà a mettere a fuoco i contenuti sullo schermo del computer o mentre si legge un documento o il proprio smartphone.
Le figure professionali in ambito visivo
Questi sintomi, anche se passeggeri, meritano attenzione. Per questo è possibile rivolgersi a diversi specialisti, ognuno con le proprie specifiche competenze. Le figure professionali specializzate in ambito visto sono quattro e possono essere complementari fra loro. Tra queste l’oculista o medico oftalmologo, colui che si occupa di tutto l’apparato visivo. Questo specialista conosce l’anatomia dell’occhio e tutte le patologie connesse. Si consiglia di fissare un controllo almeno una volta ogni due anni, soprattutto subito dopo la ripresa a scuola o a lavoro. La prima visita oculistica può essere effettuata a qualsiasi età, già tra i due e i tre anni oppure appena i genitori notano dei problemi visibili.
Check up estivo dall’optometrista
In base alla risposta dell’oculista, se ci sono sintomi o forme di affaticamento, ci si può rivolgere all’ optometrista. È il professionista della visione che, attraverso una serie di test, raccoglie dati anamnestici e le esigenze visive del soggetto. Tra i test effettuati da un optometrista c’è anche quello per la stereopsi, cioè la capacità di vedere un oggetto con entrambi gli occhi.
L’ottico è il tecnico che ha le competenze per raccogliere tutte le informazioni e dati dell’oculista e optometrista per individuare, con il cliente, la soluzione migliore per risolvere le problematiche emerse durante la visita. Molto spesso l’optometrista e l’ottico sono la stessa persona, ma non sempre. L’ottico è competente in fatto di lenti, colorazioni, trattamenti, e quindi è colui che è in grado di consigliare il prodotto finale su misura per ogni cliente.
Ortottista o assistente in oftalmologia
E’ il professionista che lavora a stretto contatto con l’oculista. Utilizza macchinari di diagnostica, si occupa di rilevazione dati e training post intervento e riabilitazione. E’ principalmente conosciuto per le diagnosi su bambini della scuola materna di patologie come strabismo o l’ambliopia (quello che viene definito comunemente occhio pigro) che si può correggere se presa in tempo, fino ai sette anni.