La Svezia a destra, non accadeva da quasi 100 anni
Sinistra sconfitta per 3 seggi, la premier Andersson si dimette. Il moderato Kristersson in lizza per sostituirla ma i nazionalisti premono
Il voto popolare alle elezioni di domenica 11 settembre consegna la Svezia nelle mani della destra per la prima volta dal 1930. La premier socialdemocratica, Magdalena Andersson si è dimessa.
I risultati definitivi delle elezioni in Svezia si sono saputi il 14 settembre, poiché mancava il conteggio dei voti degli svedesi all’estero. A soffiare nelle vele della coalizione di destra, dandole lo slancio necessario al sorpasso sul campo di sinistra, è stata l’ultradestra del rampante Jimmie Åkesson che – con il 20,6% delle preferenze – si è imposta come secondo partito al Riksdag, aprendo uno scenario mai visto prima nel Paese scandinavo.
La premier uscente Magdalena Andersson, leader dei socialdemocratici, malgrado che il suo partito sia stato il più votato, col 30,4% delle preferenze, si è dimessa. Andersson, detta ‘bulldozer’ ha annunciato in Tv la sua decisione a scrutinio non ancora ultimato. Seguendo la massima ‘ogni voto conta’, lo spoglio al fotofinish delle schede inviate via posta e dall’estero ha certificato la vittoria della coalizione di destra per un pugno di voti.
Vittoria per tre seggi
Sono tre i seggi che la coalizione di destra ha conquistato in più rispetto all’alleanza rosso-verde di sinistra. Quanto basta in ogni caso per dare la possibilità al Moderato Ulf Kristersson (il suo partito è arrivato terzo col 19%,dietro la destra di Akesson) di diventare premier. Se così avverrà, sarà la prima volta da quasi cento anni a questa parte. Fu infatti nel 1930 che la Svezia ebbe un Governo marcatamente di destra.
“Il risultato è chiaro“, ha riconosciuto la premier dimissionaria Magdalena Andersson, prima donna capo di Governo in Svezia, concedendo la vittoria agli avversari. Meno chiari, però, sono i tratti della futura compagine al potere. L’ago della bilancia, proprio come alle urne, saranno ancora una volta i Democratici Svedesi – l’ultradestra di Åkesson – formazione nata nel 1988 dal gruppo neonazista Bevara Sverige Svenskt. Sono loro i veri vincitori di queste elezioni: hanno ottenuto il 20,6% e sono il secondo partito, davanti ai moderati di Centrodestra del possibile nuovo premier Kristersson. Non solo. I Democratici Svedesi dell’ultradestra di Åkesson puntano tutto sulla lotta a immigrazione e criminalità. E sono ispiratori del gruppo dei Conservatori (Ecr) a Parlamento europeo, di Giorgia Meloni è leader.
Il nuovo Governo della Svezia
In queste ore gli analisti elaborano ipotesi sul nuovo esecutivo della Svezia. La strada più accreditata sembra essere quella di un appoggio esterno dell’ultradestra. Dai Moderati del possibile nuovo premier Kristersson le bocche sono cucite. “Il lavoro per formare un nuovo governo borghese liberale è in corso – ha precisato il leader dei Liberali, Johan Pehrson – ma non bisogna affrettare le cose“. L’unica certezza è che al tavolo dei negoziati i Democratici Svedesi oggi sono più che legittimati. E nessuno meglio del nazionalista ex web designer classe 1979, da 17 anni alla guida del partito anti-immigrazione, lo sa. “Saremo una forza costruttiva e trainante“, ha assicurato Åkesson su Facebook. “Ora è tempo di iniziare a ricostruire sicurezza, benessere e coesione. È tempo di mettere la Svezia al primo posto” ha dichiarato.