Evacuazione al ministero della Salute, a Roma, per un allarme bomba. Al centralino del dicastero è arrivata infatti una telefonata anonima che segnalava la presenza di un ordigno sia nella sede principale su lungotevere Ripa, a Trastevere, che in quella distaccata all’Eur, in viale Ribotta.
I dipendenti del ministero sono usciti al mattino del 16 settembre e si sono affollati all’esterno dell’edificio. Al momento della diffusione dell’allarme il ministro Roberto Speranza si trovava presso la sede centrale del ministero sul Lungotevere di Ripa. Una volta scattata l’evacuazione si è recato a Palazzo Chigi come previsto per il Consiglio dei ministri odierno.
Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri del Comando provinciale di Roma. Ai dipendenti è stato chiesto di non rientrare almeno fino alle 14, per dare modo agli artificieri di controllare a fondo entrambi gli edifici in cui è scattato l’allarme bomba.
Allarme bomba anche a scuola
Ma la Capitale ha vissuto oggi un doppio allarme bomba. Al mattino presto, riporta online Roma Today, una voce femminile ha chiamato l’istituto scolastico comprensivo Antonio de Curtis, in via della Tenuta di Torrenova 130. Una telefonata anonima che ha fatto scattare l’allarme per una presunta bomba a scuola. Senza esitare la preside ha stabilito l’evacuazione del plesso scolastico. Sul posto, allertati, sono accorsi gli agenti della polizia di stato con la squadra degli artificieri. Il personale scolastico ha avvisato i genitori che hanno raggiunto l’istituto tornando a prendere i propri figli. Tutta la scuola è stata evacuata per permettere il lavoro delle forze dell’ordine.
Elezioni, sale la tensione
L’allarme bomba al ministero della Salute rischia di alzare la tensione della campagna elettorale. In attesa di capire se davvero c’era un ordigno, e di capire chi e perché lo abbia messo, si deve ricordare che il ministro Roberto Speranza è da tempo destinatario di minacce, ad esempio da parte di sedicenti no vax. In questi giorni, inoltre, da destra si denunciano scritte con minacce di morte a Giorgia Meloni, siglate con la stella delle Brigate rosse.
Ormai mancano meno di 10 giorni al voto e le forze politiche serrano i ranghi. Per Fratelli d’Italia è arrivato il momento per il Paese di una legislatura seria che duri 5 anni. Il segretario del PD, Enrico Letta, crede nella vittoria del Centrosinistra: “La partita non è chiusa, 10 giorni sono tanti“. Il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi per approvare il decreto Aiuti ter. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, terrà una conferenza stampa, insieme al ministro del Tesoro, Daniele Franco, per illustrare i temi del provvedimento.