Carburanti, il prezzo della benzina in calo sotto 1,7 euro al litro
Si tratta del valore più basso che in Italia non si riscontrava dall'ottobre del 2021. Lieve diminuzione anche per il gasolio
Prosegue la diminuzione del prezzi dei carburanti sulla rete italiana con la benzina al self service che scende nella media nazionale sotto 1,7 euro al litro. A Roma si riesce a trovare a che a 1,5 euro al litro.
In base all’elaborazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,696 euro al litro (contro 1,709 di venerdì scorso 16 settembre). Si tratta del prezzo minimo, incrociando i dati con quelli settimanali del ministero della Transizione ecologica, da inizio ottobre 2021. Vale a dire da circa un anno. Il prezzo medio del diesel self va invece a 1,809 euro al litro (contro 1,821 del 16 settembre). Quanto al servito, secondo i dati di Quotidiano energia la benzina è a 1,844 euro al litro e il diesel a 1,954 euro al litro. I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,794 a 0,819 euro/litro e quelli del metano auto si collocano tra 2,929 e 3,312.
Benzina e gasolio, gara di prezzi
Si è riscontrato spesso nel mese di agosto, ma anche adesso, che il gasolio costa alla pompa in molti casi più della benzina, presso qualsiasi tipologia di distributore. Lo scarto si riflette negli impianti delle principali compagnie. Le pompe bianche, dette anche no logo, seguono la medesima dinamica. La corsa del gasolio non è, in verità, inedita, sottolinea Quattroruote. E questo perché i suoi prezzi sono in crescita ormai da parecchio tempo. Ma perché si è arrivati a questa situazione, che mette fuori gioco le diesel, già penalizzate per il loro presunto impatto ambientale? Secondo quanto ha dichiarato a Quattroruote Davide Tabarelli, presidente del centro di ricerche Nomisma Energia, le cause sono di vario genere.
“Da quando è cominciata la guerra in Ucraina” ha spiegato Tabarelli, “si è creata questa situazione, dovuta alla carenza di gasolio nel Mediterraneo“. Una realtà che ha riguardato anche la benzina. Ma che per il gasolio deriva dal fatto che “sono venute meno, in anticipo sull’embargo previsto per gennaio, le esportazioni dalla Russia, il principale fornitore“. La mancanza di gasolio “non è stata compensata da esportazioni da Paesi come India e Stati Uniti, dai quali pure qualcosa arriva, e questo determina il rialzo dei prezzi.” Effetti a catena, dunque, come in un domino, legato alle conseguenze della guerra in Ucraina.
Le accise sui carburanti
Circa il gasolio, come per la benzina e in generale i carburanti, non si deve dimenticare che oggi godiamo di una riduzione momentanea delle accise. “Una misura che costa allo Stato circa un miliardo di euro al mese di entrate fiscali” ha sottolineato Davide Tabarelli a Quattroruote. “Il prossimo Governo – ha aggiunto – dovrà decidere se prorogare” tale misura. “Non essendo sostenibile a tempo indefinito“. Il messaggio dunque è chiaro. Se non si innesca un meccanismo di mercato di riduzione dei prezzi della benzina e dei carburanti la situazione potrebbe complicarsi.