Il binomio Madonna-cinema non è sempre stato fortunato, se non in alcune occasioni: Avatar è sicuramente una di queste. L’influenza della Regina del Pop si sarebbe rivelata essenziale per James Cameron e Jon Landau, produttore del kolossal di fantascienza: ecco in che modo.
In attesa dell’uscita del secondo capitolo, nelle sale cinematografiche tornerà nuovamente il primo volume di Avatar. Il kolossal del 2009 (e il relativo sequel), che mantiene il primato di film con il maggior incasso nella storia del cinema, non sarebbe stato possibile, tuttavia, senza la curiosa influenza di Madonna. A svelare l’inaspettato debito del regista James Cameron nei confronti della Regina del Pop ci ha pensato il produttore Jon Landau, in una recente intervista concessa al New York Times. In particolar modo, Cameron avrebbe preso spunto da una precisa tecnica che l’ex Material Girl ha introdotta, tra le prime artiste musicali in assoluto, nell’ambiente delle tournée musicali.
Avatar, l’importante (e inaspettato) debito di James Cameron verso Madonna
Che Madonna sia stata un’innovatrice nell’ambito della musica pop è ormai un fatto assodato. L’ex Material Girl ha spianato la strada a molte tra le artiste più apprezzate dalle generazioni più giovani: da Britney Spears a Christina Aguilera; da Lady Gaga ad Ariana Grande fino a Dua Lipa, sono numerose le figure di spicco della musica odierna ad aver ritrovato in Madonna una fonte di ispirazione. Evidentemente, l’influenza della Regina del Pop non si limita esclusivamente all’ambiente musicale, ma sembra estendersi ben oltre, come dimostrano le parole di Jon Landau, produttore di Avatar. Quest’ultimo ha difatti dichiarato che una particolare caratteristica tecnica di Madonna si sarebbe rivelata decisiva per la lavorazione di entrambi i capitoli della saga kolossal di fantascienza, sia quello del 2009 che il prossimo in uscita.
James Cameron e Landau si sarebbero lasciati ispirare dal posizionamento al lato del volto del microfono di Madonna durante i concerti, il cosiddetto “archetto”. La Ciccone è stata tra le prime in assoluto ad introdurlo durante una tournée musicale – a partire dal Blond Ambition Tour del 1990 – per facilitare le numerose coreografie previste dalla scaletta del concerto. Al posto del microfono, tuttavia, Cameron e il produttore hanno piazzato una videocamera, in modo da ricostruire in maniera impeccabile i movimenti del volto dell’attore.
“Se Madonna può saltare in giro con un microfono in faccia e fare un’ottima performance, abbiamo pensato ‘Rimpiazziamo quel microfono con una videocamera’. Quella videocamera rimane con l’attore mentre registriamo la performance, e mentre non usiamo proprio quell’immagine la diamo al team degli effetti visivi, e la ricostruiamo frame per frame, quasi poro per poro.” – ha spiegato Jon Landau riguardo alla particolare tecnica impiegata per Avatar e per il sequel, Avatar: La via dell’acqua, in uscita nelle sale il prossimo 16 dicembre.