Games of Thrones o House of Dragons? La vera attesa è per la fine della saga di George R. R. Martin
I fan attendono il penultimo volume di "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e si deliziano con i draghi e Targaryen
Per George R.R. Martin è importante sottolineare la differenza tra influenza e controllo creativo, per far comprendere ai suoi fan qual è il suo ruolo nelle serie TV di successo di Game of Thrones e House of the Dragon. Intanto i fan chiedono a gran voce la pubblicazione di The Winds of Winter.
Negli ultimi anni, complice anche il successo raggiunto sul piccolo schermo, i lettori si sono posti una domanda importante: perché George R.R. Martin non riesce a completare la saga letteraria di Game of Thrones? I tempi lunghissimi vedono la conclusione sempre più lontana, nonostante l’autore abbia ribadito più volte che, con The Winds of Winter, la sua storia prenderà nettamente le distanze dalle ultime stagioni de Il trono di spade. Una magra consolazione per tutti quelli che hanno gradito poco e niente dell’ottava ed ultima stagione di Game of Thrones.
E, considerando che negli ultimi anni l’autore ha concentrato le proprie energie sui Targaryen, in parte è anche perdonabile. Dopo aver pubblicato Fuoco e sangue – in lingua originale Fire & Blood – nel 2019, HBO non ha perso tempo, archiviando una prima serie TV prequel di Game of Thrones per fare spazio a draghi e Targaryen, una combinazione di successo intitolata House of the Dragon. Tre anni dopo, è arrivata la prima stagione di quella che, si spera, sarà un’altra epica saga fantasy.
George R. R. Martin spiega la differenza tra influenza e controllo creativo
C’è chi teme che, esattamente com’è successo nella saga originale, anche House of the dragon ad un certo punto perderà di vista il binario stabilito da George R.R. Martin. L’autore, tuttavia, ha spiegato più volte di essere stato coinvolto nel progetto, ma come semplice influenza creativa, data soprattutto dal suo rapporto con gli showrunner della serie TV. Per questo è ben lontano dal fantomatico controllo creativo. Considerando che un nome è stato tranciato nel corso della prima stagione, e che quindi sarà sostituito per la seconda, bisognerà ragionare sul lungo termine di House of the Dragon.
In Game of Thrones, George R.R. Martin era co-produttore esecutivo, un ruolo forse più importante di quello attuale. Al podcast The History of Westeros, l’autore ha raccontato com’è scemata quell’influenza man mano che la storia progrediva di stagione in stagione. “All’inizio di Game of Thrones ho contribuito molto, in parte perché avevo questi libri in circolazione. Ma a un certo punto, man mano che la serie andava avanti, ho scoperto di avere sempre meno influenza, finché alla fine non sapevo nemmeno io cosa stesse succedendo. Alcune di quelle cose le ho scoperte come tutti gli altri, guardando gli episodi“. Risulta quindi spontaneo chiedersi: cosa succederà ad House of the Dragon con il tempo? Lo scrittore non può prevedere il futuro, ma al momento si ritiene soddisfatto di quanto realizzato. L’ha definito piuttosto coerente come adattamento, nonostante qualche cambiamento qua e là.
E chi invece attende paziente la fine de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, George R.R. Martin non ha una risposta definitiva. Anzi, pare che l’autore sia piuttosto stufo di dover rispondere a questa domanda. A Vanity Fair, ha puntualizzato: “Sto facendo progressi, ma ho rinunciato a ogni speranza di pronosticarne la fine. Ogni volta che lo faccio, non ce la faccio e tutti si arrabbiano con me, e non ha senso. Sarà finito quando sarà finito”. Quel che è certo è che lo scrittore condivide novità interessanti sul proprio blog circa i suoi progressi creativi. Quindi è probabile che, qualora il romanzo fosse pronto, lo annuncerebbe di proprio pugno.