Alluvione nelle Marche, trovato il corpo del piccolo Mattia
Otto giorni fa la furia dell'acqua aveva strappato il bambino dalle braccia della mamma che si è salvata. Si cerca ancora una donna dispersa
Dal territorio alluvionato delle Marche riemerge dopo una settimana di ricerche il corpo senza vita del piccolo Mattia Luconi. Si tratta del bambino di 8 anni disperso dalla sera del 15 settembre, il giorno del disastro. Resta ancora dispersa la 56enne Brunella Chiù.
I carabinieri hanno ritrovato il cadavere di Mattia in un campo a Castellone di Suasa (Ancona), a circa 5 chilometri da San Lorenzo in campo, il paese di provenienza del bambino. A dare l’allarme il proprietario di un terreno, quello appunto in cui si è poi trovato il corpo. Il campo è adiacente al fiume Nevola. Quest’ultimo è uno dei corsi d’acqua della Marche esondati a seguito del nubifragio che in poche ore ha scaricato sul Senigalliese, e non solo, una quantità di pioggia pari a un terzo di quella che vi cade in un anno.
Marche, 120 unità al lavoro
Dato che sono trascorsi diversi giorni dall’alluvione, per l’identificazione certa del piccolo Mattia saranno necessari autopsia ed esame del Dna. La Procura di Ancona li avrebbe già disposti. Il 23 settembre era l’ottavo giorno di ricerche del piccolo. I soccorritori però non si fermano. C’è da trovare l’ultima dispersa dell’alluvione delle Marche: la signora Brunella Chiù. Vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civili, carabinieri, guardia di finanza, in tutto oltre 120 unità, sono al lavoro.
Ricerche senza sosta
L’organizzazione dei soccorsi prevede che ci siano un’attività preparatoria durante la notte, e ricerche dal mattino presto dopo aver fatto il punto della situazione. Quindi avviene la consegna delle zone di ricerca per ogni squadra. Impegnati, nel contesto dei soccorsi, anche vari contingenti dell’esercito tra Cantiano (Pesaro Urbino), Frontone (nel Pesarese) e Ostra (Ancona). Oggi 23 settembre i sub di vigili del fuoco, carabinieri e guardia di finanza, si sono concentrati verso la foce del fiume Misa a Senigallia. Intanto le squadre di terra setacceranno, ‘a pettine’, ancora varie zone in un territorio vasto.
Il letto del fiume Misa si è allargato di 120 metri durante l’alluvione, rispetto ai pochi metri iniziali di portata, nel territorio compreso tra Barbara, Corinaldo e Trecastelli. Ogni squadra ha il compito di mappare con un Gps satellitare le aree scandagliate per non duplicare i controlli. Ed è possibile che tornino in azione anche i cani molecolari. Gli animali provengono dalla Svizzera e da San Marino. Dopo una pausa fisiologica per loro, adesso l’obiettivo dei soccorritori è far sì che i cani riescano di nuovo a fiutare ogni traccia utili al ritrovamento di Brunella Chiù, anch’essa scomparsa dalla notte del disastro.