Gas, perdite nel Mar Baltico: il mistero delle falle sottomarine
Vortice di accuse contro i russi, sospettati di aver sabotato il gasdotto Nord Stream. Gli Usa: "Aiuteremo l'Europa"
Mentre si fa più intesi i combattimenti in Ucraina, il gas diventa strumento e obiettivo di guerra in Europa. È infatti sempre più concreta l’ipotesi che sia stato un attentato russo quello che ha determinato perdite sottomarine al gasdotto Nord Stream che dalla Russia giunge in Germania attraverso il Mar Baltico.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere pronti ad aiutare gli alleati europei per la sicurezza energetica. Il Segretario di Stato (ministro degli Esteri), Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno esaminando le notizie secondo cui le perdite sarebbero “il risultato di un attacco o di un qualche tipo di sabotaggio“. “Mi sembra di capire che le perdite non avranno un impatto significativo sulla resistenza energetica dell’Europa“, ha poi aggiunto Blinken.
“Ciò che è fondamentale è che stiamo lavorando giorno per giorno. Sia a breve che a lungo termine, per affrontare la sicurezza energetica dell’Europa e di tutto il mondo“. Gli Stati Uniti, inoltre, sottolineano il loro impegno ad aumentare le spedizioni di gas naturale liquefatto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Spedizioni che gli europei, la cominciare dall’Italia, pagano a caro prezzo. E che tuttavia diventano essenziali nella misura in cui si sta cercando di eliminare la dipendenza dalle fonti energetiche russe.
Attacco nel Mar Baltico
Ma si tratta di attacchi, sabotaggi o provocazioni? Di certo, sembra di capire, non si tratta di un banale incidente: ipotesi immediatamente scartata dagli esperti. Un vortice di accuse, sospetti e polemiche internazionali si è così scatenato intorno al mistero delle tre falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 che hanno provocato dei sensibili cali di pressione. Nonché una perdita nel Mar Baltico che ‘ribolle’ di gas dai fondali. La premier danese, Mette Frederiksen, ha affermato che le perdite sono dovute ad “atti deliberati” e “non a un incidente“. Il ministro danese dell’Energia e del Clima, Dan Jorgensen, da parte sua ha stimato che le perdite dovrebbero durare “almeno una settimana“, ovvero fino all’esaurimento del metano che fuoriesce dai tubi sottomarini.
La Ue e la guerra del gas
“È fondamentale ora indagare sugli incidenti, ottenere piena chiarezza sugli eventi e sul perché. Qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee attive è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile“, scrive la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un tweet. Il messaggio è arrivato a seguito di una telefonata con la premier danese Frederiksen “sull’azione di sabotaggio di Nord Stream“. Dal canto suo la società Nord Stream Ag riferisce che “non è chiaro quando il sistema possa tornare a essere funzionante“. E spiega che le due falle del primo gasdotto “sono molto vicine una all’altra”, sebbene si trovino in “una nella zona economica svedese e una nella zona economica danese.”