“Ibra: Essere Ibrahimović” il libro dedicato ad una delle leggende del calcio mondiale

Zlatan Ibrahimović è senza dubbio un calciatore famoso in tutto il mondo, ma questo non è l’unico aspetto che fa di lui una delle leggende viventi dei tempi nostri. È una sorta di ‘personaggio mitico’, attorno a cui si è sviluppato un vero e proprio culto che lo consacra ad una delle personalità più emergenti dell’era contemporanea. 

Ibra. Essere Ibrahimović è un testo di Andrea Romano che racconta di un uomo attorno al quale si è costruito un vero e proprio culto. Perché, oggi, Zlatan Ibrahimović non è solo un giocatore che ha segnato la storia del calcio degli ultimi due decenni; ma, come suggerisce la nota che lancia il libro, è pari quasi ad una divinità pagana.

“Ibra è soprattutto una fede laica, una religione pagana“. Una vera e propria leggenda vivente che comunica con il suo modo di essere e di fare. Un uomo che, oltre alle sue incredibili doti da calciatore, è entrato nel flusso mediatico per numerosi altri aspetti che lo caratterizzano e oggi lo rendono unico.

Zlatan Ibrahimović, la storia oltre il calciatore

“E lui, sommo sacerdote del culto di se stesso, si è raccontato e si è fatto raccontare tramite una liturgia continua, una (auto)celebrazione amplificata dai social network che ha contribuito a costruire il suo status“. Esaltato come una specie di ‘supereroe‘ che in qualche modo però non ha lasciato più emergere le tante ‘dicotomie‘ che lo caratterizzano. Un calciatore dalle mille contraddizioni, suggerisce ancora la nota. Perché, difatti, Zlatan Ibrahimović è in grado di combinare magistralmente il suo fisico dominante e la sua tecnica impeccabili. Entrambi elementi indispensabili (imprescindibili l’uno dall’altro) che gli hanno permesso di essere decisivo in campo anche se mai di raggiunge il trofeo più importante. “Leader di tante squadre ma solo recentemente al centro degli endorsement dei compagni“. Il libro, che è dedicato al grande campione in occasione del suo compleanno il 3 ottobre, non vuole raccontare però solo la vita di Ibra.

Il testo di Andrea Romano, giornalista nato nel giorno in cui van Basten ha esordito con la maglia dell’Ajax, vuole piuttosto scavare in profondità e creare un ritratto di Zlatan Ibrahimović che ne riveli la sua straordinaria complessità. “A quarant’anni, ormai, Zlatan è un marchio, una griffe, qualcosa di immediatamente riconoscibile come una grande casa di moda. Il ragazzo che se n’era andato da Malmö è riuscito davvero a conquistare il mondo. Per farlo è dovuto diventare un calciatore inedito e soprattutto irriproducibile. Un uomo che è stato capace di preservare il suo essere bambino, anzi, che lo ha elevato a sistema, che ha trasformato la sua fanciullezza nella sua caratteristica tecnica più efficace e peculiare. Ibra è stato frainteso, banalizzato, vilipeso e sottovalutato. Eppure, il suo talento verrà presto rimpianto“.

“Zlatan ha dimostrato di poter realizzare qualsiasi cosa, persino smentire quella massima di Pablo Picasso che dice: ‘I quarant’anni sono quell’età in cui ci si sente finalmente giovani. Ma è troppo tardi’. E forse non abbiamo ancora capito quanto siamo stati fortunati a vivere nell’era di Ibra“. Così recita un passo del libro di Andrea Romano.