“Lobster Empire”: a Roma l’arte contemporanea di Philip Colbert il “figlioccio di Andy Warhol”
Il Municipio Roma I Centro in collaborazione con Bam srl presentano un progetto originale in Via Vento
L’arte di Philip Colbert arriva a Roma in un progetto di arte pubblica presentato dal Municipio Roma I Centro in collaborazione con Bam srl. Uno degli artisti più innovativi dello scenario contemporaneo arriva con un’esposizione originale in Via Veneto.
Conosciuto come il “figlioccio di Andy Warhol” l’artista innovativo e pioniere del metaverso, Philip Colbert, arriva a Roma. Un progetto di arte pubblica presentato in collaborazione tra il Municipio Roma I Centro e Bam srl e sviluppato da Studio Philip Colbert e Catherine Loewe dal titolo Lobster Empire.
Il lavoro dell’artista scozzese (classe 1979) attraversa la pittura dei maestri della storia dell’arte, il digitale, e la pop art. Il suo è un gusto satirico e provocatorio che lo ha reso famoso a livello internazionale. Pittore, scultore designer di moda e di arredi, Philip Colbert approda per la prima volta a Roma, dopo aver esposto in tutto il mondo in importanti istituzioni e gallerie.
L’arte innovativa e contemporanea di Philip Colbert
I lavori di Philip Colbert sono stati esposti al Tate Modern di Londra, Van Gogh Museum di Amsterdam, Modern Art Museum di Shanghai, Hong Kong Museum of Art, Multimedia Art Museum di Mosca. E ancora la Sejong Gallery di Seoul, la Whitestone Gallery di Taipei, la Saatchi Gallery di Londra e Los Angeles e la Gallery Nichido di Tokyo. A Roma l’artista di fama internazionale arriverà con il suo personaggio più iconico: l’aragosta, “un cartone animato contemporaneo protagonista del Surrealismo“. Considerato quasi un alter ego dell’artista, un biglietto da visita, un meme.
Difatti, è proprio l’aragosta la protagonista centrale delle sue opere più satiriche e sfacciate. Ed è attorno a questa figura che l’artista ha lanciato nei mesi scorsi un progetto comunitario sul metaverso: Lobstars. Si tratta di una collezione di 7.777 aragoste NFT, tra cui alcune estremamente rare e preziose, acquistando le quali i collezionisti, hanno ottenuto anche la cittadinanza di Lobsteropolis City, l’intera città dedicata all’aragosta, che Colbert ha fondato sulla piattaforma del mondo virtuale in 3D, Decentrentraland. Un progetto estremamente innovativo che, nato nel virtuale, ha importanti ricadute nel modo reale. Il ricavato di questa originale e moderna operazione, infatti, è stato devoluto alla ricerca a favore del benessere degli animali marini, in linea con le ultime direttive del governo britannico.
Le aragoste di Via Veneto
Il progetto di arte pubblica a Roma sarà inaugurato il 6 ottobre 2022 e durerà fino all’8 gennaio 2023. Dodici opere iconiche dell’artista scozzese animeranno Via Vittorio Veneto; simbolo, come chiarisce la nota che diffonde l’evento, della dolce vita romana. L’esposizione si caratterizza di sculture di grandi dimensioni e diversi materiali -alluminio, bronzo e acciaio- che rimandano a famose opere d’arte ‘indossate’ dalle aragoste del “figlioccio di Andy Warhol“. Tra le opere sculture, come l’Orinatoio di Duchamp, i Girasoli di Van Gogh o lo Squalo di Damien Hirst. “Un dialogo, a tratti anche fastidiosamente stridente, con la storia dell’arte antica e moderna e con il contesto urbano“.
Inoltre, per la prima volta sarà esposta la scultura più grande, il King Lobster, alto sei metri, che saluta i suoi seguaci con la corona regale e le chele alzate. L’arte di Philip Colbert è, per la maggior parte, il frutto dello studio con la storia dell’arte e il desiderio di incrociare l’arte classica e antica con i simboli della cultura di massa. In tal senso, emerge un risultato che si può definire ‘anacronistico’.
Civiltà antica e contemporanea
Per esempio, nelle scene di battaglia e di caccia che ricordano Paolo Uccello, si ritrova l’aragosta in posa eroica a combattere il Minotauro. E come chiarisce ancora la lo nota, questo dialogo tra passato e presente si fa vivo a Roma, la Città Eterna, nella quale la vita contemporanea si interseca inevitabilmente con le civiltà antiche. A tal proposito, l’Assessore alla Cultura del I Municipio Giulia Silvia Ghia, commenta: “È fondamentale dare spazio all’arte contemporanea“.
“Ed è per questo -prosegue – che il Municipio Roma I Centro ha creato il brand Roma Contemporanea sotto cui saranno raccolti tutti i progetti di arte contemporanea che saranno realizzati nel nostro territorio nell’arco di un anno. Ogni strato della nostra Città eterna è stato contemporaneo, è nato per esigenze della contemporaneità, per essere utile alle persone. Per questo motivo il dialogo tra ciò che è stato nel passato e ciò che è nel presente deve essere portato avanti. Perché la città non sia vista solo come monumento da ammirare, ma come un territorio vivo, utile e che fa stare bene tutti coloro che lo abitano e lo attraversano“.