Udienza Generale 5 ottobre, Papa Francesco: “La vita spirituale ha le sue password”
Il Santo Padre si sofferma sull'importanza di conoscere sé stessi per sfuggire dalle manipolazioni e le tentazioni
Nell’Udienza Generale di mercoledì 5 ottobre Papa Francesco prosegue sul tema del discernimento. In questa occasione si sofferma sull’importanza di conoscere sé stessi per sfuggire dalle tentazioni e le manipolazioni del demonio.
Conoscere le “password” d’accesso per la vita spirituale, per sfuggire alla tentazione del demonio e saper operare nella giusta strada per il discernimento. Sono questi i passaggi su cui si sofferma la catechesi di Papa Francesco in occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 5 ottobre 2022.
Saper riconoscere la malvagità dietro alle “parole suadenti” che presentano “cose belle ma illusorie“. Ed è a questo che servono quelle che il Santo Padre definisce “password spirituali“. Ovvero parole che toccano il cuore, perché da esso nascono e sono, pertanto, sensibili.
L’Udienza Generale sul discernimento
Il diavolo conosce queste “parole-chiave” ed è per questo che spesso riesce a toccare i nervi più scoperti. Come rivela il Pontefice, è proprio attraverso queste “password” che il demonio riesce a tentare, essere suadente, ipnotizzare persino. Perché crea l’illusione di una carriera perfetta, di una relazione senza problemi, di un lavoro o un titolo di studio desiderato. Ma il valore di una persona, come tiene a sottolineare Papa Francesco nella sua prima catechesi di ottobre, non si misura dai suoi successi illusori. E Dio ogni giorno ci dimostra quanto siamo, veramente, preziosi ai suoi occhi: “È morto per noi, per mostrarci quanto siamo preziosi ai suoi occhi“. Ed è sulla base di questa riflessione che il Santo Padre invita ciascuno a scavare, in fondo alla propria anima, per scoprire quello che realmente procura gioia e dolore: “Conoscere sé stessi“.
E proprio introducendo la nuova Udienza Generale che affronta il tema del discernimento, Papa Francesco spiega: “Un buon discernimento richiede anche la conoscenza di sé stessi. Esso infatti coinvolge le nostre facoltà umane: memoria, intelletto, volontà, affetti“. E spesso, come continua il Santo Padre: “Non sappiamo discernere perché non ci conosciamo abbastanza, e così non sappiamo che cosa veramente vogliamo“. È da questa assenza di dialogo con la parte più intima di sé stessi che, nella maggior parte dei casi, nascono le crisi, specie quelle spirituali. Perché, del resto, non c’è errore più grande nella vita che mentire a sé stessi, guardarsi allo specchio e non riconoscersi.
L’importanza di conoscere sé stessi
“Tutti abbiamo la tentazione di essere mascherati anche davanti a noi stessi – afferma Papa Francesco – La dimenticanza della presenza di Dio nella nostra vita va di pari passo con l’ignoranza su noi stessi. Ignorare Dio è ignorare noi“. Il Santo Padre riconosce quanto sia faticoso imparare ad avere un dialogo profondo con sé stessi, perché di base richiede un paziente lavoro di “scavo interiore“. Richiede anche la capacità sapersi fermare e di “disattivare il pilota automatico“. Si tratta di sapersi guardare dentro, osservare con attenzione e andare alla scoperta delle cose che rappresentano un limite, che condizionano, ma anche dei sentimenti e dei modi di fare sui quali, spesso, non si poggia particolare attenzione.
E per conoscere sé stessi è importante “distinguere tra le emozioni e le facoltà spirituali“. “‘Sento‘ non è lo stesso di ‘sono convinto‘. ‘Mi sento di’ non è lo stesso di ‘voglio’“, afferma ancora Papa Francesco, sottolineando come, spesso, lo sguardo su noi stessi possa apparire distorto. Può accadere che esperienze sbagliate nel passato condizionino sulle scelte future, perché alterano la realtà; ed è su questo che il Santo Padre chiede di concentrarsi. “Anche la vita spirituale ha le sue password: ci sono parole che toccano il cuore perché rimandano a ciò per cui siamo più sensibili“.
Le “password del cuore“
“Il tentatore – spiega Papa Bergoglio nel corso dell’Udienza Generale – cioè il diavolo, conosce bene queste parole-chiave, ed è importante che le conosciamo anche noi, per non trovarci là dove non vorremmo. La tentazione non suggerisce necessariamente cose cattive, ma spesso cose disordinate, presentate con una importanza eccessiva. In questo modo ci ipnotizza con l’attrattiva che queste cose suscitano in noi, cose belle ma illusorie, che non possono mantenere quanto promettono, lasciandoci alla fine con un senso di vuoto e di tristezza. Quel senso di vuoto e tristezza è un segnale che abbiamo “preso” una strada che non era giusta, che ci ha disorientato“.
Da questi fraintendimenti possono derivare, spesso, le sofferenze più grandi. Ed è per questo che Papa Francesco invita a conoscere bene le “password” del nostro cuore, per avere la capacità di sfuggire ad ogni forma di suadente manipolazione. E allora il Pontefice invita ad imparare a riconoscere cosa veramente “sazia il cuore“. “Perché solo il Signore può darci la conferma di quanto valiamo. Non c’è ostacolo o fallimento che possano impedire il suo tenero abbraccio“.