Storie e Personaggi

Nobel per la Letteratura ad Annie Ernaux: dalle sue opere un Leone d’Oro a Venezia

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La scrittrice francese Annie Ernaux ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2022. Ernaux era nella rosa dei papabili, ma i favoriti erano un altro celebre scrittore francese, Michel Houellebecq, e Salman Rushdie, l’autore del Versi Satanici, vittima di un attentato negli Usa lo scorso 12 agosto.

Gli accademici di Svezia hanno premiato Annie Ernaux, 82 anni, “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale“. La vittoria rappresenta un “grande onore” e una “responsabilità“, è il primo commento a caldo della scrittrice dopo la premiazione, nel corso di un’intervista alla tv svedese. Il comitato che assegna il Premio Nobel ha citato il libro L’occupazione (2002) di Annie Ernaux per esaltare le doti dell’autrice transalpina.

Foto Ansa/Epa Cati Cladera

In quell’opera la vincitrice del Nobel ha analizzato “la mitologia sociale dell’amore romantico. Sulla base di appunti in un diario che registra il suo abbandono da parte di un amante, confessa e attacca un’immagine di sé costruita su stereotipi. La scrittura diventa un’arma affilata per sezionare la verità“, hanno sottolineato gli accademici di Svezia. Annie Ernaux è nata a Lillebonne, in Normandia, l’1 settembre 1940 ed è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è salita agli onori delle cronache grazie all’editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto.

Ernaux, molti i premi già ricevuti

I lettori la considerano un’autrice classica contemporanea. Generazioni di studenti e appassionati della lettura amano la scrittura di Ernaux. In Italia L’Orma Editore ha pubblicato i romanzi Il posto, Gli anni, che ha vinto il Premio Strega Europeo 2016, L’altra figlia, Memoria di ragazza. Ma anche Una donna, insignito del Premio Gregor von Rezzori 2019, La vergogna, L’evento e La donna gelata. Nel 2017 la scrittrice francese ha ricevuto il Premio Marguerite Yourcenar alla carriera, mentre nel 2018 il Premio Hemingway per la letteratura. Ancora, nel 2022, il Premio letterario internazionale Mondello.

Da sin., Julienne Moore e Audery Diwan quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia. Foto Ansa/Ettore Ferrari

Dal suo libro un film di successo

Annie Ernaux, professoressa al liceo, ha militato nel movimento femminista negli anni Settanta.  Del 1974 il suo primo romanzo, Les Armoires vides (Gallimard), tradotto in italiano con il titolo Gli armadi vuoti e pubblicato da Rizzoli nel 1996. A distanza di dieci anni, nel 1984, con il quarto romanzo, La place (Gallimard), in italiano Il posto, pubblicato da L’Orsa nel 2014, vince il prestigioso Prix Renaudot. Attraverso le sue opere, Ernaux ha raccontato esperienze personali e avvenimenti accaduti nella sua vita, come ne L’evento, che ha ispirato l’omonimo film diretto da Audrey Diwan (nella foto sopra), Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021.

Con Annie Ernaux la Francia ottiene così il suo 16° Premio Nobel per la Letteratura. Il precedente premio assegnato ad un autore francese era stato quello del 2014 vinto da Patrick Modiano. Prima ancora nel 2008 era stato assegnato a Jean-Marie Gustave Le Clézio. In totale, la Francia è il paese che ha ottenuto più Nobel letterari nei 121 anni di storia del premio.

Salman Rushdie, tra i favoriti della vigilia per la vittoria del Nobel per la Letteratura 2022. Foto Ansa/Epa Hayoung Jeon
Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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