“L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La costruzione è per tener su: l’architettura è per commuovere” . Così dichiarava Le Corbusier, genio dell’architettura moderna, considerato tra i padri della storia di questa disciplina.
Nato in Svizzera a La Chaux-de-Fonds il 6 ottobre del 1887 durante la sua vita è stato anche pittore, urbanista e scultore, cimentandosi nella stesura di libri ed in ogni campo che la sua arte gli permettesse di toccare.
Le Corbusier ed il contesto della ricostruzione
Innanzitutto è importante contestualizzare storicamente la figura di Le Corbusier. La Prima Guerra Mondiale è appena finita, l’Europa vuole risollevarsi. Se nei vent’anni precedenti l’architettura della belle époque definisce il gusto della nuova e sempre più raffinata alta borghesia industriale, ora deve affrontare invece, in maniera quanto mai urgente, il problema della ricostruzione, della riconversione dell’industria bellica. E’ l’avvento quindi del design. Charles Édouard Jeanneret Gris, classe 1887, nasce in una famiglia di orologiai. Studia in patria ma presto si trasferisce a Parigi dove incontra il pittore Amédée Ozenfant, con cui stringe un sodalizio umano, artistico e intellettuale. I due fondano una rivista, Avant Garde – L’Esprit Nouveau, che affronta le nuove tendenze dell’arte e dell’architettura europea.
Scrivono gli articoli e li firmano con pseudonimi per mascherare il fatto che le idee espresse abbiano un’unica fonte. Nasce così Le Corbusier, che si ispira al nome del nonno Lecorbesier e al cognome del suo maestro L’Eplattenier. Presto diventa il suo nome d’arte, come di moda tra gli artisti parigini, e molti lo abbreviano in Le Corbu, che in francese suona come le courbeau, il corvo. Le Corbusier si affeziona a questo soprannome e spesso firma lettere e disegni con una piccola testa di corvo stilizzata.
L’unione tra il calcestruzzo armato e l’acciaio
Le Corbusier è anche famoso per aver utilizzato assieme calcestruzzo armato ed acciaio. I suoi lavori sono caratterizzati dalle particolari geometrie e dalle forme caratteristiche che seguono un preciso pensiero. Nel 1907 Le Corbusier progetta la sua prima casa, dopo questo lavoro inizia a viaggiare attraversando l’Europa. L’esposizione a diverse correnti e a diversi tipi di architettura nel periodo che corre tra il 1910 e il 1911 permette a Le Corbusier di avere una visione più vasta e complessa della materia. Queste influenze apprese gli permetteranno poi di teorizzare poi i famosi cinque punti dell’architettura con i quali impone la sua teoria e la sua visione. Nello stesso periodo Le Corbusier inventa anche un suo sistema di misurazione chiamato da lui Modulor basato e influenzato dalla sezione aurea e dalla successione di Fibonacci.
L’architetto-pittore nel 1918 che ancora a Parigi conosce il pittore Amedee Ozenfant con il quale si impegna in una grande riflessione sull’arte che sfocerà nella scrittura del libro Aprés le cubisme nel quale si tratta del nuovo movimento anti-cubismo chiamato successivamente purismo.
Villa Savoye di Le Corbusier
Tra il 1929 e il 1932 Le Corbusier realizza quella che diventerà la sua opera iconica, Villa Savoye, anche questa nella capitale, Parigi. In questa opera si possono leggere chiaramente i cinque postulati di Le Corbusier utilizzati in maniera impeccabile, la villa diventa così un testamento personale e un manuale della visione architettonica dell’artista di Chaux-de-Fonds. Negli anni successivi continua il suo lavoro a Parigi occupandosi nella progettazione e nella realizzazione di varie strutture. Le più famose sono: il Padiglione svizzero all’interno della città universitaria e la Cité du Réfugíe. Sposa nel 1930 la modella e stilista Yvonne Gallis alla quale rimane fedele fino alla tragica morte di lei, nel 1957. Nel 1947 continua a sviluppare le sue idee e a trasformare in materia la sua visione urbanistica ed il suo sogno architettonico. E’ l’anno in cui lavora nella città di Marsiglia dove realizza una unità di abitazione, un edificio autosufficiente il cui stile architettonico e concettuale si ritroverà poi in tutta Europa, in particolare a Berlino.