Perché Jared Leto rischia il “disastro” nel ruolo di Karl Lagerfeld
L'interprete sarà il "Kaiser della moda" nel biopic annunciato di recente: ma è la scelta giusta?
È stato annunciato di recente un biopic su Karl Lagerfeld che vedrà Jared Leto nei panni del Kaiser della moda. L’interprete Premio Oscar per Dallas Buyers Club sarà anche produttore della pellicola. Ma siamo sicuri che sia lui la scelta più adatta?
Di stile ne ha da vendere Jared Leto, tanto da essere considerato a pieno titolo una fashion icon. Istintivamente, dunque, verrebbe da pensare che nessun altro, all’infuori di lui, possa rivestire i panni di Karl Lagerfeld in un biopic a lui dedicato. E infatti, così sarà. A riportare la notizia, che in breve tempo si è estesa a macchia d’olio, sono state Variety e WWD. Leto, come già annunciato, oltre ad interpretare il ruolo dello stilista e direttore creativo di Chanel dal 1983 al 2019, anno della sua morte, sarà anche produttore esecutivo. Insieme a lui, anche i collaboratori di Lagerfeld: Pier Paolo Righi, Caroline Lebar e Sebastien Jondeau. Ciononostante, i diversi alti e bassi nella carriera attoriale di Jared Leto, nel corso degli ultimi anni, sono tristemente noti a tutti: che sia dunque una scelta giusta affidargli questo progetto?
Jared Leto sarà Karl Lagerfield in un futuro biopic: perché potrebbe non funzionare
“Karl è sempre stato un’ispirazione per me. – ha affermato di recente Jared Leto, proseguendo – Era un vero poliedrico, un artista, un leader e, soprattutto, un uomo gentile. Quando ci siamo uniti al team di Karl Lagerfeld, abbiamo immediatamente condiviso la versione creativa di fare un’ode rispettosa a Karl spingendo al contempo i confini artistici di ciò che può essere un film biografico.” Sin dagli esordi della propria fama, Jared Leto ha affiancato con successo alla sua carriera musicale, come voce dei Thirty Seconds to Mars, quella recitativa, dalla quale ha avuto grandi soddisfazioni. Nel 2014 ha ricevuto anche il Premio Oscar come Miglior Attore Non Protagonista grazie a Dallas Buyers Club, di Jean-Marc Vallée. Da lì in poi, però, qualcosa sembra essere non andato per il meglio.
Il suo curriculum ha cominciato ad arricchirsi di performance tutt’altro che lusinghiere, tra le quali il criticatissimo Joker in Suicide Squad, di David Ayer e il più recente Morbius, di Daniel Espinosa, stroncato da critica e pubblico. Fra i due titoli citati, inoltre, ce n’è uno che, probabilmente, lo ha reso bersaglio dei pareri più feroci da parte degli spettatori, ovvero il ruolo di Paolo Gucci in House of Gucci di Ridley Scott. Nei – griffatissimi – panni del cugino di Maurizio Gucci, Jared Leto ha offerto una delle sue performance, a detta di molti, peggiori di sempre. Oltre al trucco prostetico ritenuto poco realistico, ha suscitato pesanti critiche la caratterizzazione del personaggio, eccessivamente stravagante, ai limiti del farsesco e del grottesco.
E proprio il medesimo accostamento semantico, la moda, rispetto al biopic incentrato sul celebre stilista e fotografo tedesco, lascia presagire quello stesso “disastro”. Ma è ancora troppo presto per trarre considerazioni. Ma Jared Leto ha assicurato, ai microfoni di WWD: “Il mio ruolo è quello di ritrarlo sullo schermo nel modo più onesto possibile.”