Ucraina, bombe russe sui bambini. Erdogan e Putin: nulla di fatto
Mykolaiv bombardata dagli invasori che centrano un palazzo sventrandolo. Un bambino estratto vivo da sotto le macerie dopo 6 ore
Bombardamenti russi nella notte su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Abbattuto un edificio di 5 piani. Un bambino di 11 anni salvo dopo 6 ore sotto le macerie. I soccorritori cercano altre sette persone.
Lo rende noto il governatore Vitaliy Kim, come riporta l’agenzia di stampa Unian, che pubblica le foto del momento in cui i vigili del fuoco individuano il bambino. Le forze russe hanno lanciato questa mattina, 13 ottobre, un attacco con droni kamikaze nella regione di Kiev, riporta il Kyiv Independent. La situazione bellica vede però i russi in difficoltà nella regione meridionale di Kherson. Come già avvenuto nel Nord-Est dell’Ucraina, anche a Kherson il fronte degli invasori starebbe collassando.
Secondo le forze armate di Kiev, l’Ucraina ha riconquistato 5 insediamenti nel distretto di Beryslav della regione di Kherson. Si tratta di Novovasylivka, Novogrygorivka, Nova Kamyanka, Tryfonivka, Chervone. Villaggi e cittadine da cui i russi sono stati cacciati in una sola giornata di combattimenti. Kherson è stata invece la prima città a cadere nelle mani della Russia dopo l’invasione del 24 febbraio. La sua riconquista rappresenta quindi un obiettivo strategico e simbolico cruciale per il contrattacco dell’Ucraina nel Sud occupato dalle truppe di Putin.
L’ONU boccia le annessioni russe
In Europa si registra delusione per il risultato del vertice di Astana, capitale del Kazhakistan, dove Putin ha incontrato il presidente turco Erdogan, unico mediatore internazionale al momento fra Russia e Ucraina. L’incontro, previsto per oggi 13 ottobre, si è svolto il giorno dopo che all’Assemblea generale dell’ONU i tre quarti degli Stati hanno bocciato l’annessione a Mosca delle 4 regioni occupate in Ucraina: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e la stessa Kherson. Anche la Turchia ha espressamente bocciato le annessioni russe. Sono stati 43 i voti a favore della mozione di condanna; 35 gli astenuti, fra cui Cina e India. Cinque i contrari (pro-Russia): Siria, Nicaragua, Corea del Nord e Bielorussia, oltre alla stessa Russia.
Il summit fra Erdogan e Putin
Ma da Astana non sarebbe giunto alcun risultato tangibile del summit fra Erdogan e Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la questione di una possibile risoluzione del conflitto in Ucraina non si è parlato. Erdogan ha invece valutato positivamente l’idea di Putin di un hub del gas in Turchia. Il colloquio, ha fatto sapere l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, è durato un’ora e mezza, a margine del summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). “Siamo determinati a mantenere e rafforzare l’accordo di Istanbul” che ha sbloccato l’esportazione di grano dall’Ucraina. “E a trasportare il grano e i fertilizzanti russi ai paesi in via di sviluppo attraverso la Turchia“, ha detto Erdogan. “I passi che Turchia e Russia prenderanno in questa direzione disturberanno alcuni circoli ma nello stesso tempo renderanno felici i Paesi meno sviluppati“, ha aggiunto.
Mosca: “Mai l’Ucraina nella NATO“
Da Mosca, in termini diplomatici, alzano il tiro. “L’adesione dell’Ucraina alla NATO può portare alla terza guerra mondiale e la stessa Alleanza atlantica lo capisce“, ha dichiarato alla Tass il vice segretario del Consiglio di Sicurezza, Alexander Venediktov. “Con l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza entrerà in vigore l’articolo 5 sulla difesa collettiva“, ha aggiunto. “La stessa NATO comprende la natura suicida di questo passo“. “L’adesione dell’Ucraina alla NATO è per noi inaccettabile. L’Occidente deve capire che le parole di Zelensky sulla necessità di attacchi preventivi contro la Russia sono un invito alla terza guerra mondiale“.