Torino e il Piemonte sempre più presenti al Cinema e in TV
Intervista esclusiva VelvetMAG a Beatrice Borgia e Paolo Manera per le 4 attese produzioni presentate alla Festa del Cinema di Roma
Una presenza importante e che di certo non passa inosservata in questa diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma è quella della Film Commission Torino Piemonte. La fondazione, infatti, porta alla manifestazione organizzata nella Capitale la collaborazione a ben quattro pellicole tra film e documentari, tutti titoli molto attesi. Per quanto riguarda i lungometraggi troviamo Rapiniamo il Duce di Renato De Maria e L’uomo sulla strada di Gianluca Mangiasciutti; a completare il pacchetto, poi, i due documentari Umberto Eco – La Biblioteca del Mondo di Davide Ferrario e Amate Sponde di Egidio Eronico.
Sono ormai 22 lunghi anni che la Film Commission Torino Piemonte ha come obiettivo principale quello di sostenere e promuovere la regione Piemonte, in particolare la città di Torino. Sia come location dal punto di vista territoriale, che come luogo d’eccellenza per la produzione cinematografica e televisiva. La sua organizzazione è, infatti, volta ad un’assistenza a 360 gradi per tutte quelle produzioni che intendano realizzare il proprio progetto sul territorio piemontese. E in occasione della presentazione in anteprima dei titoli portati dalla fondazione alla Festa del Cinema di Roma noi della redazione VelvetMAG abbiamo avuto il piacere d’incontrare due vertici della Film Commission Torino Piemonte: la presidente Beatrice Borgia e il direttore Paolo Manera.
Possiamo tranquillamente dire che con 4 tra documentari e lungometraggi Torino ha conquistato un po’ Roma in questa 17esima edizione?
Paolo Manera: “siamo molto felici che ci sia una forte presenza dei titoli sostenuti da Film Commission Torino Piemonte in questo appuntamento che è molto importante. Abbiamo dei titoli che sono rappresentativi di tanti diversi aspetti del nostro lavoro. Sicuramente c’è una dimensione importante legata al mondo del documentario. Sia con quello di Davide Ferrario su Umberto Eco che nasce ad Alessandria, in Piemonte, ma è un intellettuale di rilevanza internazionale. Il documentario dedicato alla vita dell’autore, alla sua biblioteca, al senso della cultura e del racconto è un progetto di cui siamo molto orgogliosi.
Come anche Amate Sponde di Egidio Eronico che è un progetto che ha coinvolto noi con una casa di produzione piemontese. È un viaggio, un racconto dell’Italia per immagini e musica che appunto è partita dal nostro fondo di sostegno al documentario e ha interessato tante altre regioni. Siamo molto curiosi di vedere anche quella che è la prima presentazione a cui seguiranno altre in Italia e all’estero.
Poi c’è L’uomo sulla strada che è thriller psicologico di Gianluca Mangiasciutti ed è girato interamente sul nostro territorio. Un’opera che vede un cast importante e giovane allo stesso tempo composto tra gli altri da Lorenzo Richelmy e Aurora Giovinazzo. Rinnovata, inoltre, la collaborazione con la Eagle Pictures che ha girato tutta una serie di film qua da noi a partire dalla trilogia Sul più bello”.
Beatrice Borgia: “Poi c’è Rapiniamo il Duce che ha girato soltanto alcune sequenze con noi. In queste, però, erano molto riconoscibili alcune parti di Torino, tra cui il cinema Lux che nel film diventa Dux situato nella Galleria San Federico in pieno centro. Ancora una volta, dunque, il nostro territorio si presta ad essere scenografia e luogo di lavoro. Sono molto felice di assistere all’anteprima di Rapiniamo il Duce perché forse è il primo film a cui partecipo riuscendo a fare una set visit. Finora, da quando sono diventata presidente, abbiamo presentato progettualità che erano nate prima del mio arrivo”.
PM: “è stata la prima set visit in Galleria San Federico con Pietro Castellitto, il produttore Angelo Barbagallo e tutta una serie di attori e comparse con un impegno scenografico molto bello“.
BB: “arriviamo da una stagione con Cannes, Venezia, Roma, Locarno che ci vedono assolutamente presenti con numerosi titoli, quindi siamo felicissimi. I festival internazionali regolarmente stanno diventando l’occasione di un’anteprima di progettualità nate sul nostro territorio supportate dalla Film Commission“.
PM: “oltre ad essere anche un momento in cui una serie di autori e produttori piemontesi sono qua a seguire le attività, le giornate industry al MIA (Mercato Internazionale dell’Audiovisivo) quindi c’è una delegazione piemontese molto importante”.
Rapiniamo il Duce è un titolo assai atteso per cast e regia. Che parte recita Torino seppure solo in alcune scene?
BB: “ci sono alcune scene che però rendono molto riconoscibile il centro di Torino – come detto il cinema Lux – in un ruolo non preponderante, ma sicuramente che lo rende molto riconoscibile”.
PM: “ci sono, poi, anche altre scene in cui hanno ricostruito dei momenti ambientanti appunto nella Seconda Guerra Mondiale. Per alcuni giorni il centro di Torino è diventato un po’ una macchina del tempo. Organizzare ed ospitare queste produzioni permette alla città di prestare le sue bellezze architettoniche al lavoro degli scenografi, diventando in qualche modo un grande teatro a cielo aperto”.
Il documentario su Umberto Eco è un’omaggio da Torino all’intellettuale e non solo alla cultura italiana tutta?
PM: “sì, assolutamente. Alla cultura italiana e anche alla cultura piemontese. Oltre a essere nato ad Alessandria, Umberto Eco ha svolto la prima parte della sua attività formativa a Torino. E poi da lì con il suo lavoro è diventato in tutto il mondo simbolo di un grandissimo e instancabile ricercatore. Un intellettuale che oltre ad essere molto approfondito conosce perfettamente i meccanismi della cultura popolare: dal fumetto a tutte le forme di espressione. Quindi questo documentario racconta la sua biblioteca come un luogo di conservazione, ma anche di generazione di contenuti, un laboratorio incessante. È proprio l’intellettuale globale più che mai che attraversa epoche e luoghi”.
Da presidente della Film Commission Torino Piemonte ci svela cosa vi sia di attrattivo nel vostro territorio per cinema e tv?
BB: “posso dire che a quasi un anno dalla presidenza mi sono presa un po’ di tempo per raccogliere tutti gli elementi e adesso ho un quadro abbastanza chiaro di ciò che rende unici Torino e il Piemonte. Siamo secondi – dopo il Lazio – come numero di riprese che avvengono sul territorio. Siamo riusciti meglio di altri territori ad intercettare il boom delle produzioni su scala nazionale. Abbiamo messo a sistema un mix di maestranze, una filiera che è estremamente pronta e qualificata sul territorio, capace di supportare delle progettualità anche estremamente complesse come Fast And Furious. Abbiamo inoltre ricevuto dalle Istituzioni – che negli anni sono diventante molto flessibili – il supporto necessario e anche quel dialogo sia a livello cittadino che regionale capace di snellire tutta la parte amministrativa”.
Quali sono le location più gettonate?
BB: “Abbiamo lanciato una campagna Everything but the sea (Tutto tranne il mare) per mostrare quanto il Piemonte sia molto eclettico da questo punto di vista. Torino, ma non solo proprio il Piemonte in senso ampio. Ci sono città medievali, laghi, montagne, abbiamo Torino anche con tutta una serie di aspetti architettonici molto interessanti che possono attraversare diverse epoche. A livello scenografico si presta a diverse necessità rendendola sicuramente un teatro di posa a cielo aperto. La Film Commission Torino Piemonte poi è uno dei vantaggi del girare a Torino: si presenta come unico interlocutore che gestisce tutta questa rete complessa di contatti con le istituzioni, con i professionisti locali, con i grandi produttori nazionali e internazionali rendendo tutto molto agevole”.
Cosa offre la Film Commission Torino Piemonte?
Oltre che la nostra sede, abbiamo 10.000 metri quadrati a disposizione come spazio ospitality per le grandi produzioni. Attualmente abbiamo 9 produzioni in corso e sono tutte ospitate da noi. Formiamo spazi per uffici, sale movie, sale casting, luoghi per i costumisti, le scenografie. Quando vengono da noi si sentono a casa sostanzialmente.
PM: “oltre i singoli professionisti si sta creando una rete di tante società che fanno service, catering, post-produzione, effetti speciali. La filiera sta diventando sempre più sistema e non ha timore a volgere le ambizioni su scala internazionale, come avvenuto con la già citata e notissima produzione americana di Fast And Furious, o The King’s Man; ma anche quelle svedesi e tedesche hanno trovato persone con una capacità di lavorare con una metodologia, flessibilità e professionalità molto accordata a degli standard internazionali. Siamo orgogliosi di questo e vogliamo potenziare in futuro la nostra prospettiva e notorietà internazionale. Sia con i vicini: francesi, svizzeri, tedeschi, che con grandi altri produzioni. A ciò va aggiunta la considerazione ricevuta dai giovani autori. L’attenzione a fare in modo che ci sia una sorta di vera e propria scuola dove si possa lavorare con grande armonia ed efficienza”.
Avete accennato a 9 produzioni in corso in cui è coinvolta la Film Commission Torino Piemonte. Possiamo avere qualche anticipazione?
BB: “Certo siamo orgogliosi della quantità e della qualità, prova del momento di grandissima ripresa e dinamismo”.
PM: “Ci sono molte serie tv. Alcune già alla seconda stagione come Cuori di Riccardo Donna, Il Re con Luca Zingaretti e poi altri film. In questi giorni è in corso La bella estate, film tratto da un romanzo di Cesare Pavese con un cast giovane internazionale molto forte. Prossimamente Eine Trillion Dollars, una serie molto importante che girerà da noi e stiamo lavorando ad altre produzioni americane. E altre serie tv e film che usciranno sugli schermi, prossimamente questo inverno ci sarà Il generale Dalla Chiesa con Sergio Castellitto.
BB e PM: “A breve avremo molto materiale da darvi!”.
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