“L’Ombra di Caravaggio”, un film che non parla solo di arte, ma di rivoluzione
La pellicola presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma arriva in sala il prossimo 3 novembre
Oggi, 18 ottobre, nel corso della sesta giornata dedicata alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma arriva presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica la presentazione in anteprima mondiale del nuovo film di Michele Placido, L’ombra del Caravaggio. La pellicola, che vede Riccardo Scamarcio nelle vesti dell’eccelso pittore Michelangelo Merisi, verrà successivamente distribuita nei cinema a partire dal 3 novembre prossimo.
Il film è ambientato nell’Italia del XVII secolo, epoca in cui l’arte del pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, stava già iniziando a scrivere la storia. Il suo nome, infatti, ben presto diventò simbolo di genialità e innovazione. Ed ogni persona che l’artista incontrò nel corso della sua vita, dall’alta società alla povera gente di strada, ne rimaneva inevitabilmente affascinata e ammaliata. Attraverso le sue magnifiche e rivoluzionarie opere il Caravaggio divulgava e sosteneva la brutale verità del mondo. Un ideale, questo, che gli costò caro e per il quale si continuò a battere malgrado la pericolosa opposizione del Vaticano. A completare il cast, oltre Riccardo Scamarcio, troviamo Louis Garrel (l’Ombra), Isabelle Huppert (marchesa Costanza Colonna), Micaela Ramazzotti (Lena) e Michele Placido (Cardinale Del Monte). Distribuita da 01 Distribution la pellicola è frutto di una coproduzione italo-francese.
Sinossi de L’Ombra di Caravaggio
L’Ombra di Caravaggio racconta, appunto, la vita del celebre pittore Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, ma da una prospettiva del tutto inedita. Michele Placido, infatti, decide di inventare il personaggio dell’Ombra, un investigatore incaricato da Papa Paolo V di spiare l’artista per verificarne la sua ortodossia. Ed è proprio attraverso questa indagine che vengono narrate le varie vicende e fasi di vita del Merisi. Il Caravaggio di Placido, però, non è soltanto un pittore illuminato e un genio maledetto, ma anche un ribelle che non ha intenzione di piegarsi al potere della Chiesa. In nome della sua urgente esigenza nel rappresentare la verità è pronto ad affrontare la sua condanna a morte. Ed è proprio questo il fulcro della storia. La sua arte in questo caso viene messa in secondo piano per dare risalto a ciò che spinge l’artista nel realizzare le sue opere. Caravaggio, infatti, sceglie di trarre ispirazione per strada e non mescolarsi ai pittori del momento abbandonando addirittura Palazzo Madama.
Da dove nasce l’idea del film, parla il regista Michele Placido
Durante la conferenza stampa tenutasi successivamente alla proiezione in anteprima de L’Ombra di Caravaggio il regista Michele Placido svela alcuni retroscena della pellicola. Inizia rivelando quando e dove nasce l’idea del film: “questo film ha una maturazione antica nata 53 anni fa da parte mia all’ombra della statua di Giordano Bruno. A quell’epoca, nel ’68, ero un ragazzo ribelle, partecipavo ai movimenti studenteschi, alle grandi manifestazioni a favore del Vietnam. Avevamo la figura straordinaria di Che Guevara che dava ai giovani il coraggio di impegnarsi in politica e manifestare. Quel periodo è stato formativo. E attraverso alcuni amici, poi, – perché quando sono venuto a Roma ero completamente ignorante d’arte – ho scoperto il Caravaggio. Abbiamo immaginato di scrivere un testo teatrale in cui il pittore incontrava Giordano Bruno“.
Un’idea nata nel ’68 e ripresa soltanto 5 anni fa: “Poi 5 anni fa ne ho parlato con Sandro Petraglia e ne è rimasto entusiasta. Ma ci voleva un’idea: l’Ombra. Avere un personaggio che per conto del Vaticano vuol capire cosa c’è dietro quei quadri. Quadri che dipinge nonostante potessero rendergli la vita difficile poiché aveva rivoluzionato la pittura. Non mi interessava fare un film sull’estetica caravaggesca, ma capire chi fossero le persone rappresentate nelle sue opere”.
Una colonna sonora firmata ORAGRAVITY
La colonna sonora de L’Ombra di Caravaggio (edita da Edizioni Curci e da Goldenart Production) porta la firma di ORAGRAVITY, duo formato da Umberto Iervolino e Federica Luna Vincenti, e sarà disponibile in digitale a partire dal 4 novembre. Si tratta, appunto, di una composizione a quattro mani contraddistinta da un mix di musica elettronica e post-rock e costruita all’inizio del 2020, anno in cui inizia la collaborazione tra i due. Un progetto, questo, che rappresenta un punto di partenza importante per il percorso artistico del duo ORAGRAVITY. E in vista del debutto della trark-list con il film di Michele Placido Umberto Iervolino, compositore, produttore musicale e direttore d’orchestra dichiara: “raccontare con la musica le suggestioni, questo è stato per me creare la colonna sonora di questo film”. A seguirlo anche Federica Luna Vincenti, compositrice della colonna sonora e produttrice della pellicola: “Nelle immagini di questo film abbiamo trovato la nostra soluzione armonica. Insieme ad Umberto sono stati mesi intensi, abbiamo pensato una colonna sonora a tratti epica, gotica, con archi e ritmica pulsante. Un disegno quasi matematico per raccontare uno dei più grandi artisti pop-rock della storia, Caravaggio”.
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