Speculazione finanziaria: quali rischi per l’Italia e il nuovo Governo
I pericoli dell'instabilità politica e sociale del nostro Paese. I mercati scommettono contro di noi
Il clima di questa prima fase che culminerà con l’insediamento del futuro governo di centro-destra, non poteva essere più burrascoso. Prima la tumultuosa elezione della Seconda Carica dello Stato: arrivata solo grazie al soccorso – non rivendicato – dell’opposizione. Poi la ridda di polemiche sulla neo Terza Carica. Il tutto compone un’immagine non ideale di un Paese profondamente diviso. Possibile preda di speculazioni finanziarie.
Dipinto dai media e da gran parte dell’opposizione come in procinto di essere guidato da una maggioranza al potere pericolosa, e pronta a riportare il Paese indietro di settant’anni. Non solo nei fatti nuoce alla coesione sociale dell’Italia. Ma alimenta gli estremismi: gruppi estremisti hanno imbrattato le strade di Roma, minacciando l’incolumità del neo Presidente del Senato – democraticamente eletto – Ignazio La Russa.
Ma aldilà del dato politico-sociale di casa nostra, ancora più gravi sono e saranno i danni e le conseguenze che questo clima di tensione rischia di produrre nei riguardi del nostro Sistema-Paese a livello internazionale. In un momento storico dove nessuna Nazione può dirsi davvero in salvo. Dove persino chi storicamente è sempre stato percepito come stabile e affidabile dai mercati – vedi il disastro dell’Inghilterra, e della premier Truss – oggi vengono percepite in bilico e a rischio. Figuriamoci l’Italia che vive da sempre con la spada di Damocle della sua esposizione debitoria altissima, in un equilibrio precario. La caduta del Governo Draghi – di unità nazionale – e il clima attuale fa temere agli esperti un possibile crollo del sistema finanziario, imminente, a cui aggiungere la recessione globale alle porte.
L’Italia e i rischi delle speculazioni della finanza globalizzata?
Per via di una cornice internazionale tanto incerta, difatti, e di una campagna elettorale dai toni novecenteschi, nei riguardi del nostro Paese già ad Agosto si è palesata l’azione ribassista sui titoli di stato italiani dalla crisi finanziaria globale del 2008. Le obbligazioni italiane a 10 anni che sono state prese in prestito dagli investitori per scommettere a ribasso, oggi si attestano ad un valore di oltre 39 miliardi di euro, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence. L’Italia, da sempre facile preda delle speculazioni, per il suo debito pubblico – per il 25% in mano di investitori stranieri – deve fronteggiare anche l’esposizione della crisi energetica.
A cui aggiungere il dato che la BCE non sempre si è dimostrata lineare nei confronti dell’acquisto dei titoli di stato dei paesi più esposti. Se alcuni partiti continuano a regalare l’immagine di un governo che nuocerà all’Europa, che non rispetterà gli obblighi internazionali, dove si va? La fresca premier britannica Truss è tornata con tante scuse sui suoi passi a seguito della manovra economica giudicata dai mercati inefficiente e controproducente. Il tutto con una svalutazione della sterlina senza precedenti. E con correlate speculazioni evidente anche ai profani.
Draghi e Mattarella in difesa della nostra sovranità nazionale
Non a caso il Presidente della Repubblica Mattarella e il premier uscente Draghi, ben consapevoli, hanno scelto con estrema cautela le proprie dichiarazioni in queste ultime settimane. E difeso laddove necessario la legittimità e la credibilità del governo entrante da entrate a gamba tesa poco gradite, come quella della Francia. Che prometteva di monitorare l’operato del futuro esecutivo.
Mostrando poco rispetto non solo verso la sovranità nazionale dell’Italia, ma verso l’espressione della maggioranza parlamentare democraticamente eletta dal popolo italiano. Le speculazioni sono l’avvertimento da parte dei mercati riguardo le scelte che si appresterà a compiere la premier Meloni: il grande rischio delle forze anti-sistema nel mercato globalizzato.