Udienza Generale 19 ottobre, Papa Francesco e la necessità di interrogarsi sui pensieri negativi
Il Pontefice torna sul tema del discernimento e spiega l'importanza di rileggere la propria vita
In occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 19 ottobre 2022, Papa Francesco torna ad affrontare il tema del discernimento. L’importanza delle proprie scelte, di saper seguire la bussola della vita e analizzare tutto ciò che accade, anche le cose negative. Su questi argomenti s’incentra la catechesi del Santo Padre.
L’Udienza Generale di mercoledì 19 ottobre si svolge in Piazza San Pietro dove Papa Francesco, ad una folla di fedeli, torna a parlare dell’importanza del discernimento. In questa occasione il Santo Padre fornisce un nuovo ‘strumento’ per riuscire a scegliere tra il bene e il male: guardare alla propria interiorità.
Il Pontefice, infatti, invita a riflettere sulla propria vita e sui propri pensieri, anche i più negativi. “La nostra vita è il libro più prezioso che ci è stato consegnato” e solo sapendone leggere bene ogni pagina potremo riuscire ad apprezzare anche i “piccoli miracoli” che essa ci dona.
Rileggere la propria storia di vita
Come introduce da subito Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale, il “libro” della nostra vita è in grado di fornire le risposte che spesso si cercano ovunque, senza risultati soddisfacenti. “Leggi la tua vita. Leggiti dentro, come è stato il tuo percorso. Con serenità. Rientra in te stesso“. Questa l’esortazione del Santo Padre, che invita a non trascurare niente di ciò che rappresenta la propria storia e il proprio percorso. Per questo, il Pontefice invita a soffermarsi e rileggere anche tutti i momenti “tossici“, quelli che hanno portato negatività, i pensieri che hanno dato sconforto e senso di inutilità. Ogni aspetto ha il suo valore e ciascuno dovrebbe imparare ad: “Allargare la trama del racconto, imparando a notare altre cose, rendendolo più ricco, più rispettoso della complessità. Riuscendo anche a cogliere i modi discreti con cui Dio agisce nella nostra vita“.
Il discernimento pone anche delle riflessioni sulle azioni che si compiono. Anche le cose ritenute di poca importanza, come una lettura, un servizio o un incontro, secondo il suggerimento di Papa Francesco, possono trasmettere pace interiore e gioia. “Fermarsi e riconoscere questo è indispensabile. Fermarsi è riconoscere: è importante per il discernimento, è un lavoro di raccolta di quelle perle preziose e nascoste che il Signore ha disseminato nel nostro terreno“. E il Santo Padre tende a sottolineare un altro aspetto nel corso dell’Udienza Generale, ricordando come il bene non arrivi in maniera irruente e rumorosa. Ma come, piuttosto, sia silenzioso, lento e discreto. “Non lo vediamo ma ci fa vivere, e ce ne accorgiamo solo quando ci viene a mancare“.
Il messaggio conclusivo all’Udienza Generale
Essere in grado di rileggere attentamente la propria vita permette anche di avere uno sguardo nuovo, diverso. Permette di vedere i “piccoli miracoli“, quelli che spesso si sottovalutano, perché da essi si possono cogliere nuove opportunità. E, a tal proposito, ricorda quanto sia importante prendere consapevolezza del proprio passato e imparare a raccontare la propria vita ad un altro: “Si tratta – afferma il Papa – di una delle forme di comunicazione più belle e intime“.
E prima di concludere la sua catechesi all’Udienza Generale, Papa Francesco esorta a porsi delle domande. A fine di ogni giornata, chiediamoci: “Cosa è successo oggi nel mio cuore?“. Chiedersi cosa ha portato gioia e cosa dolore e così imparare a discernere cosa accade dentro di noi. “Il discernimento è la lettura narrativa dei momenti belli e dei momenti bui, delle consolazioni e delle desolazioni che sperimentiamo nel corso della nostra vita. Nel discernimento è il cuore a parlarci di Dio, e noi dobbiamo imparare a comprendere il suo linguaggio“.