Sono cominciate le consultazioni al Quirinale per la nascita del Governo. Il 21 ottobre Mattarella dovrebbe affidare l’incarico di premier a Giorgia Meloni che dovrà trovare una ‘solida’ maggioranza in Parlamento.
Il primo a recarsi da Mattarella per le consultazioni, al mattino del 20 ottobre, è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. A seguire il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Poi il Gruppo parlamentare Per le autonomie (SVP-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord) del Senato. “Un colloquio cordiale ed emozionante“, ha detto La Russa, lasciando il Quirinale al termine dell’incontro. “Vi ringrazio. Non c’è motivo di aggiungere nulla: il colloquio è stato molto cordiale e devo dire è sempre emozionante parlare con il Presidente“, ha detto La Russa ai cronisti in attesa.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha lasciato senza dichiarazioni lo studio alla Vetrata. L’incontro con Mattarella è durato 15 minuti. Dalle 16:30 alle 19 di oggi 20 ottobre sarà il turno di Verdi-Sinistra, Azione-Iv, M5S e PD. Domattina 21 ottobre il Centrodestra salirà al Colle salirà unito, con una delegazione composta da Fdi-Lega-Fi-Moderati. “Il presidente Berlusconi sicuramente farà parte delle delegazioni, lo abbiamo già comunicato al Quirinale” ha dichiarato a Radio 24 Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera. “Andremo tutti insieme i quattro gruppi, con i capigruppo – ha aggiunto Cattaneo – quindi ci sarò io, Licia Ronzulli e il leader del partito, Silvio Berlusconi. Analogamente faranno gli altri partiti domani alle 10:30“.
Consultazioni, Meloni in attesa
Dietro le quinte della consultazioni quirinalizie Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, il partito che ha stravinto le elezioni del 25 settembre, vive ore frenetiche. Le fibrillazioni nel Centrodestra sono più molto più alte di quello che gli osservatori si attendevano. E sulla nascita del Governo della prima donna premier nella storia d’Italia aleggia il fantasma di Vladimir Putin.
Le registrazioni audio fatte filtrare all’esterno di Forza Italia in cui Berlusconi si schiera di fatto dalla parte del presidente russo sulla guerra in Ucraina, e attacca Volodymyr Zelensky, hanno avuto l’effetto di una bomba politica senza precedenti. Dopo la dura replica di Giorgia Meloni – “o il Governo sarà atlantista ed europeista o non sarà” – i pontieri sono al lavoro. Ma non è detto che Meloni riesca a mettere in piedi un esecutivo capace di durare nel tempo.
Il saluto di Draghi
Il 19 ottobre, intanto, alla vigilia delle consultazioni al Quirinale, Mario Draghi ha salutato i cronisti. “Cosa ho imparato in 20 mesi? Troppe cose” ha detto il presidente de Consiglio uscente. “È stata un’esperienza straordinaria di cui sono straordinariamente contento. Finisce in modo molto soddisfacente. Tutti noi abbiamo la buona coscienza del lavoro fatto“. “Vi rivolgo un ringraziamento sentito – ha aggiunto Draghi – Voi in questi 20 mesi, tra pandemia e crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini. Li avete aiutati a seguire e comprendere ciò che avviene. Un servizio straordinario anche per la democrazia italiana. Voi, stampa libera, avete avuto dal presidente del Consiglio, da me il rispetto che si deve a stampa libera, rispondendo alle domande nel modo più chiaro possibile“.