“Era Ora”, la romantic comedy sul valore del tempo dal retrogusto drammatico
La pellicola con protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi presentata alla Festa del Cinema di Roma
La chiusura della 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma ha regalato la pellicola con Edoardo Leo e Barbara Ronchi, Era Ora, diretta da Alessandro Aronadio. Si tratta di un’esilarante commedia romantica al cui interno si cela, però, anche un pizzico di drammaticità. Il film distribuito da Vision Distribution sarà prossimamente disponibile nelle nostre sale.
L’argomento centrale attorno a cui ruota l’intero film è il valore del tempo. Un tema assolutamente attuale che interessa tutti noi esseri umani, ma che inevitabilmente a causa della frenetica vita di tutti i giorni viene spesso messo in secondo piano. E in Era Ora sarà proprio la coppia formata da Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi) a guidarci in una profonda, tormentata e divertente riflessione riguardo questo complesso e imprescindibile concetto.
Alessandro Aronadio per questa pellicola prende spunto da Come se non ci fosse un domani – Long Story Shory dell’australiano Josh Lawson lavorando su un format di commedia e paradossi temporali che può ricordare Ricomincio da capo di Harold Ramis. A completare il cast, oltre ai protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi, troviamo Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Andrea Purgatori.
Sinossi Era Ora
Dante alla mezzanotte di Capodanno 2008 bacia una sconosciuta di nome Alice scambiandola per la sua fidanzata. Da quel momento i due si fidanzano e qualche anno più tardi vanno anche a vivere insieme. La coppia è molto felice e innamorata, ma Dante, stacanovista doc, non riesce a gestire il suo tempo dando quasi sempre precedenza al lavoro e tralasciando gli affetti. Lui, però, non la vede in questo modo, anzi, pensa che è proprio grazie alle tante ore dedicate al lavoro che un giorno potrà “comprarsi” più tempo. È la tipica persona che arriva sempre in ritardo ed è quello che accadrà anche alla festa a sorpresa del suo quarantesimo compleanno.
Conclusi i festeggiamenti il mattino successivo si sveglia lo stesso giorno di un anno dopo. Ma come è possibile? Come è possibile che Alice sia incinta e che lui non si sia accorto di niente, non si ricordi nulla? Rimane intrappolato in questo loop temporale per un lungo periodo costretto a rivivere il giorno del suo compleanno anno dopo anno, ma nello spazio di un solo giorno. Fino a quando non aprirà finalmente gli occhi e capirà che tutto quello che nella sua vita ha sempre dato per scontato meritava più tempo.
I retroscena della romantic comedy svelati dal regista Alessandro Aronadio
Alessandro Aronadio, regista ma anche sceneggiatore del film, svela quali sono state le modalità con le quali ha affrontato la stesura del remake: “Il processo riscrittura è stato abbastanza brutale rispetto al film originale. Nel senso che quando mi è stata proposta l’idea di remake inizialmente non ero così d’accordo nel fare un film non originale. Però Long story short aveva un’idea che mi incuriosiva molto ovvero quella del salto nel tempo. Un altro fattore, poi, che mi ha convinto ad accettare è stato il fatto di potermi misurare con il genere della romantic comedy, che a me piace particolarmente, con un’espediente già trattato 1000 volte al cinema, però, il tentativo era di farlo in maniera diversa. E quindi ho proposto ai produttori di riscrivere praticamente tutto il film. Infatti, scherzando dico che invece di un remake è proprio un make. È stata una sfida divertente e poi l’obiettivo era anche quello di trovare un chiave originale”.
Era Ora è una divertente commedia contraddistinta, però, al tempo stesso da un tono drammatico. Riguardo ciò il regista dice: “credo che una commedia che sia degna di questo nome deve partire sempre da un ingrediente che il dolore. Siamo partiti da questo presupposto: dal fatto che la commedia ci permette di esorcizzare delle angosce che abbiamo. Una delle cose che sappiamo fare meglio noi italiani è quella di ridere delle nostre paure. Riuscire a trasformare tragedie in commedia è il lavoro che cerchiamo di fare grazie al cinema. Alla fine, non è solo un film con un presupposto di fantasia, infatti, lo spettatore ad un certo punto si accorge che anche lui sta facendo lo stesso viaggio di Dante: il tempo rischia di scorrere troppo velocemente”.
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