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Lotta al contante: chi ci guadagna dietro l’uso delle carte di credito?

La lettura fuorviante della realtà. I guadagni delle lobbies private dietro l'uso dei pagamenti elettronici

Fa già discutere il progetto di legge della Lega riguardante la soglia consentita dell’utilizzo del contante. Che sarà elevata dal tetto attuale dei 2000 euro a quello di 10mila. Un cambio di rotta che non sorprende.

Già nei primi mesi del governo Draghi difatti, fu proprio il centrodestra a battersi per la proroga della soglia dei 2000 fino a fine 2023. Che era stata stabilita precedentemente dal governo Conte bis, a correzione di quella del governo Renzi che nel 2016 l’aveva fissata a 3000 euro.

Foto da Pixabay

Oggi i partiti all’opposizione accusano il neo governo di voler incentivare con un tale provvedimento l’evasione fiscale e il riciclaggio. Esiste davvero una correlazione tra il tetto al contante e l’economia sommersa? L’uso delle carte di credito è un’efficace mezzo di contrasto?

La lotta al contante e il sommerso: esiste una correlazione?

Secondo il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del PD al Senato, l’iniziativa del centro-destra “renderebbe più difficile controllare i flussi di denaro. E favorirebbe, oltre all’evasione, il riciclaggio”. Anche Giuseppe Conte difenderebbe questa tesi affermando che “ora torneranno le mazzette e le valigette in nero”. Alcuni dati raccontano tutt’altra storia. Uno studio portato avanti dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha messo in correlazione nei diversi Stati europei la diffusione del cash e il fenomeno dell’economia irregolare. Mostrando come nei Paesi ad alto tasso di sommerso, che negli anni hanno cercato di contrastare il fenomeno, introducendo limitazioni all’utilizzo del contante, in realtà non abbiano ottenuto alcun risultato. A partire proprio dall’Italia, in cui però sappiamo pure quanto il sommerso sia appannaggio di organizzazioni criminali potentissime economicamente, capaci di operare da qui anche  negli altri Paesi.

Conte/ FOTO ANSA/ANGELO CARCONI

Guardando ai dati, pur a fronte dei provvedimenti restrittivi degli ultimi anni, nel nostro Paese l’andamento del sommerso non ha mai subito importanti variazioni. Anzi, il valore assoluto dell’economia irregolare da noi sarebbe addirittura cresciuto. Passando dai 202 miliardi di euro del 2011, ai 210 miliardi del 2017. Invece, analizzando la situazione in Germania, dove non esiste alcun tetto al contante – come non esistono fenomeni criminali rilevanti economicamente – osserviamo come possieda uno dei livelli di economia irregolare tra i più bassi d’Europa. Stessa storia per l’Olanda, l’Austria, ed il Regno Unito. Dove anche qui senza un tetto al contante, il sommerso non tocca mai cifre come quelle italiane. Questo cosa ci suggerisce? Primo, che l’evasione è un male prima di tutto anche culturale, riserva d’azione anche della criminalità organizzata. Cui prodest poi, l’uso massiccio della carta di credito?

Quanto “pesano” le lobbies private delle carte di credito?

Chi guadagna maggiormente dall’uso massiccio delle carte di credito? La risposta è il sistema finanziario. La lotta al contante ha piuttosto incentivato l’uso massiccio delle carte di credito, ha trasformato le banconote di carta in nostro possesso in moneta elettronica, che affluisce nel sistema interbancario. Più soldi “elettronici” circolano, più risorse questo sistema possiede per autoalimentarsi. Per non parlare dei flussi di denaro che le carte di credito generano per le multinazionali tecnologiche nel settore dei servizi di pagamento come MasterCard, Visa, Diners, American Express.

Contante
FOTO DA PIXABAY

L’uso degli strumenti elettronici generano lauti profitti per questi intermediari privati. Dal 2008 in poi abbiamo sempre di più assistito al fenomeno del debito – e non più il risparmio – come vero motore del sistema digital-finanziario, dove è proprio il debito a generare quei flussi di liquidità alla base dell’industria finanziaria dei derivati. Prodotti finanziari smerciati nei mercati che oggi superano di circa quattro/cinque volte l’ammontare dell’intero PIL dell’economia reale.
L’evasione fiscale è un problema che affligge pesantemente il nostro Paese, ma che non ha trovato nell’abolizione del contante la sua soluzione fino ad oggi. La moneta elettronica garantisce una maggiore tracciabilità delle transazioni. Ma il sistema finanziario di contro ha spesso agito in maniera spregiudicata. Senza dimenticare la sua natura ad alto rischio, instabile, previsionale. Dove le logiche della finanza globalizzata richiedono competenze tecniche sopra la media, spesso al di sopra di quelle in possesso dagli operatori finanziari stessi. Sfuggendo alla comprensione dei cittadini.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

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