Allarme in Ucraina il 31 ottobre: la Russia ha intensificato gli attacchi, prendendo di mira dal mattino tutto il territorio del paese. I negoziati di pace si affacciano all’orizzonte ma le trattive non cominciano neppure, fra scambi di accuse reciproche.
I bombardamenti hanno colpito le regioni di Zhytomyr, Vinnitsa, Cherkasy, Chernivtsi, Kharkiv, Kirovograd, Nikolaev, Odessa, Poltava. Fino alla stessa regione di Kiev, con esplosioni che si sono udite anche nella capitale, dove la difesa aerea sta operando con efficacia, ha riferito l’amministrazione militare della città su Telegram. Le truppe russe hanno attaccato, in particolare, un’infrastruttura importante a Cherkasy, che ha isolato parte della regione, ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale Ihor Taburets. Anche il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, ha riferito anche degli attacchi russi alle infrastrutture critiche della città.
Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha confermato che i raid russi di questa mattina sulla capitale ucraina hanno colpito infrastrutture energetiche e che in alcune zone della città non c’è elettricità né acqua. “A seguito degli attacchi aerei alle infrastrutture, parte della capitale è stata tagliata fuori. Non c’è approvvigionamento idrico in alcune zone, né elettricità. Tutti gli altri servizi funzionano“, ha scritto su Telegram. In precedenza, l’amministrazione militare della città di Kiev aveva riferito che la difesa aerea di Kiev aveva risposto al fuoco nemico esortando allo stesso tempo i cittadini a restare nei rifugi.
“Pace in Ucraina se vi ritirate”
l ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato che la Russia deve ritirare tutte le sue truppe pima che l’Ucraina si sieda per i negoziati con il Cremlino. “L’unica proposta realistica sarebbe la fine immediata della guerra russa contro l’Ucraina e il ritiro delle forze armate russe dal territorio ucraino“, ha affermato il portavoce del ministero Oleh Nikolenko su Facebook. Una risposta ai commenti del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che ha confermato un’offerta di dialogo del presidente Vladimir Putin.
“Chi cerca davvero i negoziati non distrugge il sistema energetico del paese per congelare la sua popolazione in inverno. Non partecipa all’uccisione di massa di civili, non bombarda i quartieri residenziali, non annuncia la mobilitazione di migliaia di soldati, non blocca il grano e i rifornimenti, non emette ultimatum” ha detto Nikolenko. “La dichiarazione di Lavrov di preparazione ai negoziati non è altro che un’altra cortina di fumo per guadagnare tempo mentre l’esercito russo subisce sconfitte. Finché la Russia continuerà a commettere crimini in Ucraina, la risposta deve essere una, sul campo di battaglia“, ha concluso Nikolenko.