Claude Monet, quelle semplici caricature che hanno dato vita all’Impressionismo
Le opere del pittore francese sono il simbolo di quella rivoluzione artistica tra metà '800 e inizio '900
Claude Monet, riconosciuto come il più impressionista tra gli impressionisti, è considerato uno dei fondatori del movimento, per averne ispirato il nome. Il suo lavoro funge un po’ da percorso per comprendere quel processo di trasformazione vissuto dall’arte tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. “Io dipingo come un uccello canta” diceva il pittore per spiegare l’importanza della pittura nella sua vita, quasi un’esigenza interiore, una necessità.
I paesaggi dipinti da Monet hanno la particolarità di essere realizzati con una straordinaria attenzione ai riflessi della luce. L’artista, infatti, nel corso della sua formazione approfondisce le leggi della fisica che stanno alla base della percezione dell’occhio umano. Ciò che comprende Monet, condiviso poi anche dagli altri esponenti dell’Impressionismo, è che la realtà è mutevole ed ogni istante si modifica davanti appunto ai loro occhi.
E proprio per catturare al meglio il momento preciso di una luce particolare l’artista dipinge lo stesso soggetto in un’infinità di variazioni. Caratteristica, questa, riscontrabile soprattutto nella serie dei Cavoni (25 dipinti) dei Pioppi (15 dipinti) della Cattedrale di Rouen (50 dipinti) e delle Ninfee, il ciclo numeroso (circa 250 dipinti). L’altro capolavoro significativo e tra i più noti della sua produzione è l’Impression Soleil Levant del 1872, esposto solo due anni dopo. Questo, come già anticipato, suggerisce il nome della nuova corrente artistica.
Vita e formazione di Claude Monet
Claude Monet nasce a Parigi il 14 novembre del 1840 in una famiglia di condizioni modeste. Trascorre, però, infanzia e adolescenza a Le Havre, nel nord della Francia, dove frequenta il collegio municipale. La sua vena artistica affiorerà molto presto. Infatti, durante le ore scolastiche il pittore invece di seguire le lezioni preferiva riempire libri e quaderni con ritratti buffi dei suoi compagni e insegnanti. In pochissimo tempo in città si sparge la voce di questa sua incredibile dote e tutti, anche i personaggi più illustri della comunità, vogliono le sue caricature. Ciò attirerà l’attenzione del paesaggista Eugène Boudin, suo primo grande sostenitore, che lo spingerà ad interessarsi al mondo della natura.
Nella primavera del 1859 Monet, grazie all’aiuto di una ricca zia, si trasferisce a Parigi dove inizia a frequentare l’Academie Suisse e a intrattenersi con intellettuali e artisti. Questo periodo di formazione, però, viene interrotto dalla chiamata al servizio militare. Nel 1760, infatti, è costretto ad imbarcarsi per l’Algeria potendo far ritorno a Parigi soltanto due anni dopo. All’insegnamento accademico, però, Monet preferisce la frequentazione di ambienti artistici più progressisti, dedicandosi alla pittura en plein air e alle sperimentazioni su luce e colori. Intorno al 1862 al Cafè Guerbois stringe parecchie amicizie influenti tra cui quella con Courbet dal quale apprende la lezione del Realismo: l’osservazione e la verità prima di tutto.
Ancora oggi le opere di Claude Monet suscitano l’entusiasmo di molti appassionati e la loro esposizione è garanzia di successo per le mostre. Oggi si celebrano i 182 anni dalla sua nascita e noi della redazione VelvetMAG lo ricordiamo con grande ammirazione.
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