Sono 229.122 i nuovi casi Covid nell’ultima settimana in Italia, a fronte di 1.276.986 tamponi processati. Lo rende noto il ministero della Salute, sottolineando che i morti sono stati 580.
Dopo l’insediamento del nuovo Governo e del nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’esecutivo Meloni ha abolito il bollettino quotidiano dei casi Covid in Italia. Adesso il ministero calcola, e rende noti i dati, soltanto su base settimanale Il tasso di positività si attesta al 17,9% (+0,4%), mentre i guariti settimanali dal Covid sono 188.980.
La situazione in Italia
Le terapie intensive sono aumentate di 3 unità, mentre i ricoveri negli altri reparti hanno segnato un incremento di 632 unità. Dall’inizio della pandemia i decessi sono 181.098. Nell’ultima settimana (18-24 novembre 2022) si registrano 229.135 nuovi casi positivi: una variazione di +10% rispetto alla settimana precedente. I deceduti sono 580 con una variazione di +8,8% rispetto alla settimana precedente (533). I tamponi effettuati sono 1.276.986 con una variazione di +7, 0% rispetto alla settimana precedente (1.193.523).
Torna intanto l’incubo Covid in Cina. Due giorni fa, il 23 novembre, i nuovi casi hanno toccato i massimi assoluti su base quotidiana dallo scoppio della pandemia. Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale, le infezioni domestiche si sono attestate a quota 31.444. Di queste 27.517 sarebbero asintomatiche. Si tratta di numeri contenuti se si considera quanto accade in altri Paesi, ma rilevanti in Cina.
E ciò perché il governo di Pechino insiste a seguire la politica della “tolleranza zero“, sia pure nella versione dinamica. Ci sono cioè ancora lockdown, test di massa e quarantena stretta. Il dato dei contagi Covid attuali supera i quasi 30mila casi di metà aprile 2022, nel pieno dei focolai che bloccarono Shanghai per due mesi. All’epoca i picchi avevano interessato anche Pechino e gli importanti hub manifatturieri di Guangzhou e Zhengzhou, già soggetti da giorni a forti restrizioni per circoscrivere i focolai locali.
Covid e proteste a “iPhone City“
E in questi giorni si è chiusa in lockdown anche la cosiddetta “città dell’iPhone“: Zhengzhou, il capoluogo dell’Henan. In diversi distretti della metropoli sono scattate chiusure ferree, con l’obiettivo di riportare sotto controllo i focolai di Covid-19 all’origine delle violente proteste di martedì notte presso il mega impianto della Foxconn. Si tratta della cosiddetta “iPhone City” che assembla il 70% dei cellulari della Apple di tutto il mondo. I residenti del centro di Zhengzhou non possono lasciare l’area a meno che non abbiano un tampone negativo e il permesso delle autorità locali, il cui consiglio è di non lasciare le proprie case “se non strettamente necessario“. Secondo la Commissione sanitaria nazionale, l’Henan ha registrato mercoledì quasi 700 nuovi contagi.