Italia “invasa” dall’influenza australiana: sintomi e cure
Dura in media 5 giorni e può portare febbre molto alta; sta già superando i casi Covid
Aumentano in Italia i contagi di influenza stagionale, ora detta australiana, che quest’anno va sommarsi al perdurante Covid.
La vaccinazione e qualche piccola precauzione possono aiutare. “Con l’influenza australiana sarà una bella stagione tosta” afferma a Radio Uno Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene generale e applicata all’Università di Milano. “Come sempre ci saranno morti. Il picco dei contagi sarà a Natale: circa 250mila casi al giorno“. Cosa occorre sapere sull’influenza australiana? Ne parla, riferisce Sky, Paola Pedrini, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia. “Noi medici di famiglia abbiamo gli studi molto pieni e c’è di tutto” afferma Pedrini. “C’è influenza e anche Covid. Si fa il tampone per scrupolo, per escludere Sars-CoV-2, e invece ne troviamo ancora alcuni positivi. Sebbene l’impressione sia che il Covid sia inferiore alle sindromi influenzali.”
“Influenza? Vaccino e mascherina”
I sintomi dell’influenza? “C’è davvero tanta sintomatologia: influenzale, prime vie respiratorie, febbre, e così via. Il classico di questi virus di stagione. E la situazione è già esplosa“. Secondo Pedrini, la situazione è facilmente risolvibile. “Basterebbe fare il vaccino antinfluenzale, magari anche recuperare l’uso della mascherina, che stiamo un po’ dimenticando. Vale per il Covid, ma anche per questi virus. Sicuramente sarebbe un aiuto: è quello che ci ha protetto negli anni passati e può aiutarci ancora“.
Cosa porta l”australiana’
Pedrini rileva come siano “soprattutto i giovani adulti a essere i più colpiti” dalla nuova influenza australiana. Più incertezza c’è sui sintomi del virus. “Bisogna sempre distinguere i vari tipi di virus. Alcune forme durano anche una settimana, in altre, invece, i pazienti fanno un giorno senza febbre e poi ritorna“. La sintomatologia dura in media 5 giorni e può comprendere sintomi come la febbre molto alta, che sale rapidamente; dolore alle ossa; mal di gola; raffreddore; inappetenza.
“Antiobiotici non servono”
Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, “le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici. A meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus“.
La vaccinazione contro l’influenza è sicuramente un modo per combattere il virus e ci sono fasce per le quali farla deve essere una priorità. “La raccomando agli anziani, per i quali è preferibile la formulazione adiuvata, e ai fragili” dice ancora Rezza. “Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2, ed è consigliata alle donne in gravidanza. Per questi gruppi di popolazione si tratta di vaccinazione gratuita” evidenzia Rezza.
Influenza e medici sotto organico
A seguito di due anni di pandemia di Covid si sta investendo in Italia sulle cosiddette Case di Comunità, per ripristinare o rendere più efficace la medicina del territorio. Per Paola Pedrini, segretaria di Fimmg Lombardia, “non possono però attualmente essere d’aiuto per alleggerire. Ma se si potesse far sì di ampliare i tamponi fatti con il Servizio sanitario nazionale, questa è un’attività che le Case di comunità potrebbero fare, evitando che il paziente vada in farmacia e lo paghi e facendo in modo che arrivi in ambulatorio avendo già escluso o accertato Covid“. Per quanto riguarda i medici, che lavorano sotto organico, “purtroppo non c’è una soluzione a breve termine” sottolinea Pedrini. E questo è un problema cronico che si riflette anche nella gestione dell’influenza stagionale.