Chiara, la Santa ribelle e femminista arriva al cinema
La storia di una ragazza che "non voleva diventare santa" approda in sala con Margherita Mazzucco
Dopo il plauso ottenuto a Venezia 79, la Chiara di Susanna Nicchiarelli è pronta ad approdare nelle sale cinematografiche. Con una Margherita Mazzucco in stato di grazia – letteralmente – il film racconta la storia della Santa d’Assisi, dipingendola come una ribelle e femminista ante litteram.
Presentato in concorso nella 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Chiara ha chiuso la kermesse nostrana, approdando in anteprima lo scorso 9 settembre. Per la regia di Susanna Nicchiarelli, la pellicola restituisce il ritratto inedito e particolareggiato della Santa fondatrice delle Clarisse. Una figura fuori dagli schemi che ha ricercato la propria autorealizzazione e la propria libertà, spogliandosi di ogni bene e di ogni costrutto prestabilito. Una giovane che, sul grande schermo, ha il volto di Margherita Mazzucco.
La nota Elena “Lenù” Greco de L’amica geniale, al suo debutto cinematografico, indossa le umili vesti di una diciottenne di buona famiglia che una notte, di punto in bianco, decide di scappare e di recarsi dal suo amico Francesco, dando uno scossone decisivo alla sua vita. La sua è una fuga da una realtà già decisa per lei, una fuga dal benessere economico in favore della povertà, della solidarietà e della sorellanza.
Chiara arriva nelle sale: la storia di una Santa che ha rinunciato a tutto e ha ritrovato se stessa
“Lei non voleva diventare santa, voleva spogliarsi degli averi per stare con la gente, restò quasi sorpresa dei miracoli e di quello che le succedeva intorno, aveva un grande magnetismo, ma allo stesso tempo era anche fragile.” Con queste parole, riportate dall’agenzia ANSA, Margherita Mazzucco si è espressa per descrivere la “sua” personalissima Chiara, un personaggio troppo spesso rilegato a una figura di riflesso, “semplice” seguace di Francesco d’Assisi. Eppure, la fondatrice dell’ordine delle Clarisse non è solo una personalità di contorno, ma un’entità in grado di compiere ciò che prima di lei nessuna altra donna era riuscita a fare. Appena 18enne, infatti, è riuscita a ribellarsi all’autorità paterna, il conte Favarone d’Assisi, per mettersi in cammino verso la sua libertà.
“Chiara era una ribelle, una femminista, […] tutto quello che ha fatto e che è riuscita a fare, compresa una comunità di sole donne, quelle che poi saranno le clarisse con la regola benedettina, era qualcosa di rivoluzionario.” Ad esprimersi in questi termini, riportati dall’agenzia ANSA, è la regista Susanna Nicchiarelli che ha voluto rendere giustizia alla Santa d’Assisi, liberandola dall’onerosa figura di San Francesco e restituendole quella giusta autorità, che molto spesso le è stata negata (o quantomeno non riconosciuta appieno).
Per il suo nuovo lungometraggio, la regista ha scelto di concentrarsi su un’altra figura femminile storica, sfortunatamente arrivata ai giorni nostri come marginale – così come fatto con Miss Marx nel 2020, in cui ha restituito al pubblico la storia di Eleanor Marx, figlia più giovane di Karl Marx – forte del contributo della medioevalista Chiara Frugoni, la quale ha collaborato alla sceneggiatura. La pellicola è una produzione Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula e arriva nelle sale a partire da mercoledì 7 dicembre.