I fan di House of the Dragon avranno ormai marchiato a fuoco nel cervello il nome di Olivia Cooke, che interpreta la versione adulta di Alicent. Ma tempo addietro l’attrice ha iniziato a riscontrare una certa popolarità grazie a Bates Motel. Eppure, a distanza di tempo, ha raccontato di aver avuto difficoltà sul set e di aver avuto un esaurimento nervoso.
Oggi il nome di Olivia Cooke è strettamente associato a House of the Dragon, serie TV tra le più acclamate del 2022. Distribuita negli USA da HBO e in Italia da Sky, la trama ha riportato il pubblico affezionato di Game of Thrones al cospetto dei Targaryen in una nuova avventura prequel. Ad Olivia Cooke è stato assegnato un personaggio importante, quale Lady Alicent. Moglie del Re Viserys, ha sempre messo al primo posto i figli e la famiglia così come non ha mai sopportato le bugie di Rhaenyra. E pensare che le due sono cresciute insieme, migliori amiche da sempre. Ma una volta adulte hanno preferito farsi la guerra e sono diventate due donne forte ed indipendenti.
Ed è forse questa estrema somiglianza tra le due ad averle spesso poste su piani opposti. Anziché farsi forza a vicenda, Alicent e Rhaenyra hanno preferito farsi guerra tra finta indifferenza e tiri mancini. Ma la carriera di Olivia Cooke è iniziata tempo prima di House of the Dragon. Un altro ruolo degno di nota è quello ottenuto in Bates Motel, serie TV che ha tratto ispirazione da Psycho (sia romanzo prima che film di Alfred Hitchcock poi). La trama segue quello che accade presso il motel della famiglia Bates, guidato da Norma e suo figlio Norman. Cose strane accadono alla famiglia e ai loro cari ed è quello che è accaduto anche ad Emma Decody, amica di Norman ed interesse sentimentale del fratello Dylan. Ad interpretarla Olivia Cooke. A distanza di tempo dalla conclusione di quel capitolo televisivo, l’attrice ha raccontato di aver avuto difficoltà sul set.
Olivia Cooke, come ha gestito la salute mentale sul set di Bates Motel
Non è stato semplice interpretare Emma in Bates Motel, a detta di Olivia Cooke. L’attrice si è raccontata ai microfoni di The Guardian, spiegando come il suo coinvolgimento nella serie TV sia stato troppo da sopportare. Ha parlato di delicate condizioni psicologiche, che l’hanno portata ad isolarsi sempre più. Non è pentita di aver accettato quell’ingaggio così come ha sempre speso belle parole per il suo personaggio in Bates Motel. Ma ora che quel capitolo si è concluso l’attrice è stata onesta svelando alcuni retroscena. “Sono così grata per quel lavoro, ma ho vissuto un periodo davvero difficile all’epoca. Il modo in cui funzionava la serie TV – avevamo tutti trame diverse – mi obbligava a trascorrere del tempo in questo appartamento a Vancouver. Lavoravo una volta ogni due settimane e ha messo in moto un grande cocktail in cui mescolavo tutto“.
L’attrice ha ammesso di aver avuto difficoltà a gestire la nostalgia di casa, dei suoi cari, e di come questo abbia pesato sulla sua salute mentale. “Avevo nostalgia di casa e non lo sapevo. Lavoravo dal mio 18esimo compleanno e stavo da sola per lunghi periodi. Ho avuto un esaurimento nervoso a 22 anni. Ed è stato davvero, davvero brutto. Terribile“. Eppure non ha mai interrotto il lavoro, anzi l’ha usato per distrarsi. “Sono stata molto brava a nasconderlo“, ha aggiunto. Dopo Bates Motel, Olivia Cooke ha recitato in Modern Love, Slow Horses ed è tornata anche al cinema con Ready Player One, La vita in un attimo, Sound of Metal e Pixie. House of the Dragon tuttavia è l’esperienza più popolare vissuta finora.
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