Nell’Angelus che apre il nuovo anno, Papa Francesco rivolge il suo pensiero a Papa Ratzinger. Una preghiera, anche in questa occasione, rivolta alle vittime della guerra e l’invito a tutti a seguire il linguaggio dell’amore abbandonando quello dell’egoismo.
In occasione dell’Angelus che apre il 2023, Papa Francesco si concede qualche istante di silenzio onorante per la memoria di Benedetto XVI, che proprio lo scorso 31 dicembre 2022 ha raggiunto la casa del Padre. Il Santo Padre chiede di pregare per il Papa emerito e ricorda l’importanza rivestita da Ratzinger nel suo ruolo all’interno della Chiesa. “Ci uniamo tutti insieme, con un cuore solo e un’anima sola, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa“. Ricordando poi la Giornata Mondiale della Pace, che si celebra proprio il primo giorno dell’anno, il Pontefice rivolge un pensiero alla tragedia della guerra.
Papa Francesco e il linguaggio di pace
La riflessione di Papa Francesco, nel messaggio che apre il 2023 in occasione dell’Angelus, è incentrato sulla figura di Maria. Alla Vergine il Santo Padre chiede di ispirarsi, affinché si abbandonino i linguaggi incentrati sull’odio e l’egoismo e si ceda il posto al linguaggio dell’amore. Come ricorda il Pontefice, infatti: “Mentre gli angeli fanno festa, i pastori accorrono e tutti lodano Dio a gran voce per l’evento che è accaduto, Maria non parla, non intrattiene gli ospiti spiegando ciò che le è successo, non ruba la scena. Al contrario, mette al centro il Bambino, prendendosi cura di Lui con amore“. Ed in questo contesto, Bergoglio cita anche la poetessa Alda Merini spiegando: “Sapeva essere anche solennemente muta […]. Perché non voleva perdere di vista il suo Dio“.
E così il Santo Padre esorta a prendersi cura dell’altro, allo stesso modo in cui una madre si prende cura del suo bambino, così come Maria si prende cura di Gesù. Un atteggiamento, quello a cui auspica Papa Francesco, che si contrappone all’egoismo e che, al contrario, incita alla responsabilità e alle compassione. “Ognuno di noi deve curare la propria vita. Prenderci cura del nostro tempo, della nostra anima; prenderci cura del creato e dell’ambiente in cui viviamo. E, ancor più, prenderci cura del nostro prossimo, di coloro che il Signore ci ha messo accanto, come pure dei fratelli e delle sorelle che sono nel bisogno e interpellano la nostra attenzione e la nostra compassione“.
Al termine della Preghiera dell’Angelo, il Santo Padre ritorna su questo pensiero e chiede di agire con responsabilità per costruire la pace. In questa giornata, in cui ricorre la Giornata Mondiale della Pace, Papa Francesco chiede di rivolgere lo sguardo responsabile verso la tragedia della guerra. È compito di tutti, infatti, agire con la consapevolezza, opportuna e necessaria, per costruire il futuro. “Davanti alle crisi personali e sociali che viviamo, davanti alla tragedia della guerra, siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione“. In questo modo, il Santo Padre esorta ad imparare a prendersi cura degli altri e del mondo che ci circonda. Solo così il futuro può essere di pace. Messaggio che risulta un proposito più che positivo e appropriato per iniziare il nuovo anno.