Sangue in Vaticano, il libro di Laura Sgrò sulla strage delle Guardie Svizzere
L'avvocato della famiglia Orlandi alle prese con le nuove indagini su caso Tornay-Esterman-Romero
Sangue in Vaticano è il libro scritto dall’avvocato Laura Sgrò che ricostruisce le sue indagini su quello che lei stessa definisce il peggior fatto di sangue accaduto proprio all’interno delle mura leonine: il triplice omicidio suicidio che ha coinvolto la sera del 4 maggio 1998 il vicecaporale Cédric Tornay, il comandante delle Guardie Svizzere Alois Estermann e sua moglie Gladys Meza Romero.
Un fatto di sangue impressionante, come potrebbero essere definite in negativo le indagini compiute quella lontana notte di maggio di 25 anni fa in Vaticano. La ricostruzione fulminea passata alla stampa che attribuì all’epoca la responsabilità dell’omicidio del neo comandante delle Guardie Svizzere Alois Estermann e di sua moglie Gladys Meza Romero, ad un raptus per un mancato riconoscimento al vicecaporale Cédric Tornay. Caso chiuso, praticamente per tutti, anche se in molti hanno conservato non pochi dubbi. Ma non per la mamma di Cédric, Muguette Baudat, che decide di contattare e rivolgersi a Laura Sgrò, che dal 2017 è l’unico legale che tutela gli interessi di tutta la famiglia di Emanuela Orlandi.
Sangue in Vaticano: la forza di una madre che vuol sapere come è morto suo figlio
25 anni di silenzio assordante che ci riportano al 4 maggio 1998 quando all’interno delle mura del Vaticano il vicecaporale delle Guardie Svizzere Cédric Tornay, il suo comandante Alois Estermann e la moglie Gladys
Meza Romero vengono trovati senza vita in serata. Poche ore dopo appare in sala stampa Joaquin Navarro-Valls, portavoce vaticano, fornisce una ricostruzione dei fatti, ma smentita – né provata – fino ad oggi. Riferisce di avere la “certezza morale” che il giovane militare svizzero Cédric ha ucciso i coniugi, per poi è suicidarsi. Caso chiuso, nonostante i dubbi. Almeno fino al 2019 quando la madre del vicecaporale Muguette Baudat, contatta l’avvocato Laura Sgrò, alla ricerca di risposte. Sono 25 anni che è allo scuro di tutto: anche i funerali di suo figlio sono stati gestiti nella massima velocità. Chiede di sapere. Cosa? Come sono andati veramente i fatti quella sera. Come sono stati ricostruiti. Chi ha compiuto le indagini e soprattutto il movente che avrebbe spinto suo figlio a compiere quanto gli viene attribuito.
Chi è Laura Sgrò? Dal caso Orlandi alla nuova indagine
La signora Baudat ha bisogno di un’alleata per far riaprire l’indagine: servono nuove prove, testimonianze (anche inedite) e consulenze, capaci di ribaltare la verità ufficiale confezionata nel maggio del 1998. Si rivolge a Laura Sgrò: l’avvocato siciliano, specializzato in diritto canonico che esercita anche in Vaticano. Dal 2017 è l’unico legale che tutela la famiglia Orlandi nella strenua e lunghissima battaglia giudiziaria per la verità sulla scomparsa di Emanuela il 22 giugno 1983. Quel caso che negli ultimi giorni è tornato attuale sia per l’emergere di nuovi elementi, che per l’apertura di una Commissione parlamentare di inchiesta. Anche dietro la spinta di Vatican Girl, la docufiction uscita su Netflix a cui proprio la Sgrò ha collaborato.
Nel libro ripercorre la fatica e gli ostacoli nel ricostruire lo svolgimento iniziale delle indagini, e i tantissimi dubbi che leggere per la prima volta il fascicolo degli inquirenti, che non ha potuto riprodurre e che la madre di Cédric non aveva (e non ha) mai visionato. E poi le tante domande di Maugette che ancora non hanno una risposta: la lettera di addio di suo figlio è veramente la sua? Cosa hanno svelato le indagini? Perché tutto è tenuto sotto segreto pontificio? 25 anni di attesa e silenzio dovuti all’impermeabilità del Vaticano non sono riuscite a sopire del tutto né nuovi elementi e schegge di verità mai emerse prima, che la volontà di far sapere alle famiglie delle tre vittime del 4 maggio cosa realmente sia accaduto.