In attesa delle esequie funebri del Papa emerito, pellegrini di tutto il mondo stanno rivolgendo il suo ultimo saluto a Benedetto XVI. Citando questo omaggio, Papa Francesco chiede a tutti i fedeli di unirsi a questa preghiera unanime. All’interno della catechesi del mercoledì, inoltre, un nuovo appello per il “martoriato popolo ucraino“.
Nella Basilica di San Pietro pellegrini e fedeli di tutto il mondo stanno rivolgendo il loro omaggio e l’ultimo saluto al Papa emerito Benedetto XVI. Ricordando la forza e l’importanza di questa preghiera unanime, Papa Francesco, prima di iniziare la sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale, chiede di pregare ancora per Papa Ratzinger. In questa occasione l’attuale Pontefice ha voluto ricordare, ancora una volta, come l’ex Papa scomparso lo scorso 31 dicembre non sia stato mai: “autoreferenziale ma ecclesiale perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù“. E nell’ultima catechesi sul tema del discernimento, il Santo Padre chiede ancora di rivolgere il pensiero al “martoriato popolo ucraino che tanto soffre“.
La gioia di credere sull’esempio di Benedetto XVI
Nell’ultimo giorno in cui la salma di Benedetto XVI si trova esposta per la devozione dei fedeli, Papa Francesco ha voluto sottolineare l’importanza di questo silenzioso e emozionante peregrinare. In Aula Paolo VI, il Santo Padre ha esordito: “Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui“. Un uomo che, come ricorda Bergoglio, è stato un grande maestro di catechesi, che ha accompagnato i fedeli: “prendendoci per mano“. “Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù“. E in questo contesto, il Pontefice auspica che l’esempio di Papa Ratzinger possa aiutare a riscoprire la gioia di credere e la speranza di vivere. Perché, come ha voluto ribadire anche al termine della catechesi: “Chi crede non è mai da solo“.
Un tema che ben s’inserisce in quella che è stata l’ultima catechesi dedicata al tema del discernimento e che affronta proprio l’importanza dell’accompagnamento spirituale. Lo stesso condiviso da Benedetto XVI. Come vuole sottolineare Papa Francesco, infatti, quest’ultimo permette di conoscere meglio sé stessi con le proprie fragilità. “Guardarsi allo specchio, da soli, non sempre aiuta“, spiega il Santo Padre. Ma qualcuno che ci guarda con uno sguardo sincero può aiutarci a scoprire la verità, anche attraverso le fragilità. “Guardati dalle persone che non si sentono fragili: sono dure, dittatoriali. Invece, le persone che con umiltà riconoscono le proprie fragilità: sono più, più comprensive con gli altri. La fragilità – io posso dire – ci rende umani“.
La fragilità e la preghiera
Anche Gesù ha attraversato le sue fragilità, quando è stato tentato nel deserto. Ed anche attraverso tale cammino il Crocifisso ha mostrato la sua ‘umile grandezza‘. Papa Ratzinger, ricorda Bergoglio, ci ha condotto a conoscere il Signore, con quello che è stato il suo accompagnamento spirituale. Al termine della catechesi, salutando i pellegrini di lingua tedesca, Papa Francesco ha voluto riprendere le parole di Benedetto XVI, ricordando: “Chi crede non è mai solo“. E proprio in questi giorni, il pellegrinaggio e la preghiera dei fedeli uniti attorno al Papa emerito dimostrano lo spirito di fratellanza che unisce attraverso la fede. Una fede che “Non finisce neanche con la morte“.
Ricordando, poi, la prossimità della solennità dell’Epifania, il Pontefice ha chiesto di cercare Cristo con lo stesso “animo aperto” dei Magi. E prima di salutare i fedeli riuniti in Aula Paolo XVI, il Santo Padre ha esortato tutti a “Perseverare nella vicinanza affettuosa e solidale con il martoriato popolo ucraino che tanto soffre, invocando per esso il dono della pace“. La richiesta del Pontefice è un invito a non stancarsi mai di pregare. Una preghiera che, in questa giornata, sfocia in un grido condiviso da tutti e che risuona in Aula Paolo VI: “Benedetto! Benedetto!“. Un ‘inno’ unanime offerto a Benedetto XVI.