Vaticano, L’addio al cardinale George Pell e l’Udienza di Papa Francesco
Muore a 81 anni il porporato che nel suo Paese subì un processo per abusi sui minori
Muore a 81 il cardinale australiano George Pell, noto suo malgrado anche per aver subito nel suo Paese – l’Australia – un processo per abusi sui minori. Il porporato aveva partecipato, nei giorni scorsi, anche alle esequie in onore del Papa emerito Benedetto VXI.
È morto a Roma, all’età di 81 anni, il cardinale australiano George Pell. Rivestiva la carica di prefetto emerito della Segreteria per l’Economia, dopo essere stato arcivescovo di Melbourne e di Sydney. La scomparsa del cardinale è avvenuta a seguito di alcune complicazioni causate da un’operazione all’anca. Pell aveva preso parte, nei giorni scorsi, anche alle esequie funebri in onore del Papa emerito Benedetto XVI ed è ricordato anche per il processo subito nel suo Paese per abusi sui minori.
Le accuse contro il cardinale George Pell
Nel 2014 il cardinale George Pell era stato posto da Papa Francesco alla guida della nuova Segreteria per l’Economia e di conseguenza a capo delle riforme economiche intraprese dal Pontefice. Il 29 giugno 2017, però, la polizia australiana ha confermato l’accusa nei confronti del cardinale in merito ad abusi sui minori che Pell avrebbe commesso quando era parroco a Ballart, sua città natale. Le accuse facevano riferimento agli Anni ’70 e all’epoca delle accuse, la Santa Sede confermò la notizia del rinvio a giudizio del cardinale e la sua imminente partenza per l’Australia. Viaggio che il Vaticano confermò anche con un annuncio pubblico.
L’11 dicembre 2018 il cardinale australiano fu giudicato colpevole e il 13 marzo fu condannato a sei anni di detenzione. George Pell si dichiarò sempre innocente. Le porte del carcere si aprirono per lui nel mese di novembre visti i numerosi vizi formali nelle procedure del processo presentate dal giudice Mark Weinberg. La Corte Suprema dell’Australia ha ammesso la richiesta di appello presentata da Pell. Il 7 aprile 2020 ha ricevuto il proscioglimento all’unanimità dalla stessa Corte e rilasciato dopo oltre un anno di carcere. Nonostante le vicende che hanno coinvolto George Pell, in una recente intervista Papa Francesco ha riconosciuto i meriti attribuibili al cardinale in merito alle riforme delle finanze vaticane.
Come riporta ancora Ansa, il Santo Padre avrebbe ammesso: “Io ho dato indicazioni soltanto. Ma l’organizzare questo che, grazie a Dio, sta andando bene con il Consiglio dell’Economia, con il Segretariato all’Economia. Tutto questo lo ha visto chiaro il cardinale Pell, che è quello che ha incominciato questo“. Nella stessa intervista il Pontefice ha affrontato anche il caso che ha coinvolto il cardinale australiano. “Poi è dovuto rimanere quasi due anni in Australia per questa calunnia che gli hanno fatto – che poi era innocente, ma gliel’hanno fatta brutta poveretto – e si è allontanato da questa amministrazione. Ma è stato Pell a fare lo schema di come si poteva andare avanti. È un grande uomo e gli dobbiamo tante cose“.
Papa Francesco all’Udienza Generale
Papa Francesco è intervenuto ancora, mercoledì 11 gennaio 2023, data della scomparsa del cardinale George Pell, nel corso dell’Udienza Generale. In questa occasione il Santo Padre ha affrontato il valore dell’evangelizzazione e dello “zelo apostolico“, indicando la fede come una missione. “Essere missionari” questo l’invito del Papa contro il proselitismo. Al termine della sua catechesi il Pontefice ha voluto ricordare la sofferenza della guerra e, da missionari nella fede, ha invitato tutti a pregare per la pace davanti all’icona della Madonna del Popolo. Icona cara agli ucraini e ai bielorussi.
E il linea con la catechesi sull’importanza dell’evangelizzazione, il Pontefice ha ricordato, nel saluto ai pellegrini polacchi, l’esempio di Benedetto XVI. “La sua fede vi stimoli nella crescita spirituale, basata sulla verità del Vangelo“. Poco prima, salutando i fedeli di lingua tedesca, aveva detto: “Come ci ha insegnato Papa Benedetto XVI, vi invito a guardare con fiducia a Gesù Cristo, il Salvatore. Così possiamo sperimentare come l’Apostolo Matteo l’amore e la misericordia del Signore“.
E come in ogni occasione, il Santo Padre ha chiesto di non dimenticare di rivolgere il pensiero e le preghiere alla martoriata Ucraina. Il paese in guerra che il Pontefice definisce: “Sempre nel nostro cuore“. Un nuovo appello accorato quello di Papa Francesco che chiede: “A questo popolo che sta sperimentando crudeli sofferenze esprimiamo il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra preghiera“. Dopo queste parole, il Pontefice ha sostato alcuni istanti in silenzio davanti all’icona conosciuta come Madonna del Popolo. E a lei ha consegnato le preghiere per il popolo in guerra.