Elicottero precipita su un asilo, strage in Ucraina. Morto anche il ministro dell’Interno
Almeno 18 le vittime fra cui 2 bimbi. Secondo Kiev dall'inizio della guerra i russi hanno rapito e deportato 14mila bambini
Il 2023 appena cominciato appare per l’Ucraina un anno quasi peggiore di quello appena trascorso. Dopo il bombardamento di un palazzo di 9 piani a Dnipro, zona non occupata, dove il 14 gennaio è avvenuta una strage di civili, il 18 gennaio un elicottero è precipitato ed è morto il ministro dell’Interno.
Denys Monastyrskyy ha perso la vita così come altre 17 persone, tra cui 2 bambini. Per ragioni da chiarire, l’elicottero su cui viaggiavano è andato a schiantarsi nei pressi di un asilo a Brovary, vicino a Kiev. Lo ha riferito la polizia.
Ucraina, precipita elicottero
“Abbiamo informazioni su 16 morti tra cui due bambini“, ha detto la polizia in un primo comunicato. Ma la cifra è poi salita a 18 vittime. Anche il ministro dell’Interno, Denys Monastyrskyy, il suo vice Yevhen Yenin e il segretario di Stato del Ministero degli affari Interni, Yuriy Lubkovich, sono morti. Secondo i media locali 9 dei morti si trovavano a bordo dell’aeromobile, che apparteneva ai Servizi di emergenza statali ucraini. I soccorritori hanno trasportato in ospedale una ventina di feriti, fra i quali la metà sono bambini.
“Nella città di Brovary, un elicottero è caduto nei pressi di un asilo e di un edificio residenziale. Al momento della tragedia, bambini e dipendenti dell’istituto erano all’asilo. Tutti sono stati evacuati. Ci sono vittime. Sul luogo dell’incidente sono al lavoro ambulanze, militari e vigili del fuoco“. Così il governatore di Kiev, Oleksiy Kuleba, citato dal quotidiano inglese The Guardian.
“I russi hanno rapito 14mila bimbi”
Una tragedia che arriva nello stesso giorno in cui gli ucraini denunciano che, dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio scorso, i russi hanno rapito 14mila bambini ucraini. A sostenere questa tesi è Daria Herasymchuk, consigliere presidenziale per i diritti e la riabilitazione dei minori, citata dal Kyiv Independent. “Siamo riusciti a identificare e verificare i dati di almeno 13.899 bambini che l’esercito russo ha rapito e deportato. Purtroppo possiamo dire che solo 125 di loro sono riusciti a tornare a casa” ha detto Herasymchuk. La consigliera di Zelensky ha aggiunto che gli invasori hanno ucciso 456 bambini e ne hanno feriti 897 dall’inizio della guerra.
La cucina gialla di Dnipro
In Ucraina e in tutta Europa fa il giro dei social, e più in generale dei mass media a cominciare dai Tg, l’immagine del condominio di 9 piani centrato dal missile russo il 14 gennaio a Dnipro. Oggi 18 gennaio ne ha parlato anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che ha fatto riferimento in particolare a una cucina dal mobilio di colere giallo, rimasta sventrata dal bombardamento che ha provocato decine di vittime e di feriti.
In un video precedente al bombardamento missilistico, si vede la famiglia ucraina che abitava quella casa festeggiare in cucina il compleanno di una bimba. Poi tutto viene distrutto. Il padre è morto (dal link sotto, il filmato che l’inviato Rai, Ilario Piagnerelli, ha postato su Twitter).
Nel riportare questi massacri, al dolore prevale la rabbia. Rabbia contro la feccia impunita che da mesi tortura un popolo, rabbia nel constatare l’indifferenza. Forse 64 i morti, che farebbero di #Dnipro la maggiore strage di civili nell’Ucraina non occupata da inizio invasione. pic.twitter.com/YuoFNVd9iM
— Ilario Piagnerelli (@ilario82) January 17, 2023
“L’ultimo simbolo del terrore russo è una cucina gialla a Dnipro” ha scandito Ursula von der Leyen alla sessione plenaria del Parlamento europeo, per altro semi vuota. “Un giorno, la stanza è piena di felicità. Il giorno dopo la famiglia non c’è più, uccisa da un attacco missilistico. Questo è ciò contro cui l’Ucraina si sta opponendo“.
“The latest symbol of Russia’s terror is a yellow kitchen in Dnipro.
One day, the room is filled with happiness. The day after, the family is no more.
All their lives have been shattered by Russian imperialism.”
— President @vonderleyen at the #EPlenary pic.twitter.com/BRfJGkPUjv
— European Commission 🇪🇺 (@EU_Commission) January 18, 2023