Udienza Generale 18 gennaio, Papa Francesco ricorda l’assassinio del sacerdote nigeriano
In Aula Paolo VI il Santo Padre dedicata il suo pensiero anche alla Repubblica Democratica del Congo
Nell’Udienza Generale di mercoledì 18 gennaio, dedicata al tema dell’evangelizzazione, Papa Francesco ricorda padre Isaac Achi, il sacerdote nigeriano che domenica scorsa è stato assassinato. Parlando del vero ruolo del cristianesimo, il Santo Padre rivolge il suo pensiero alla Repubblica Democratica del Congo.
L’Udienza Generale del 18 gennaio 2023 è la seconda dedicata al tema dell’evangelizzazione. In questo contesto, Papa Francesco torna a parlare del vero ruolo del cristiano e del Cristianesimo. Vivere la fede, infatti, non è proselitismo, come tiene a sottolineare il Santo Padre, ma prendersi cura dell’altro, allo stesso modo in cui Gesù si prende cura ogni giorno del suo ‘gregge’. È proprio la metafora del “Buon pastore” che, ogni giorno ad ogni ora, cura le sue pecore e “darebbe la vita per loro“. Nella Chiesa, infatti, si usa il termine “pastorale” proprio per indicare questo atteggiamento di accoglienza massima offerta da Gesù e che dovrebbe essere imitato da ogni buon cristiano.
Papa Francesco vicino a tutti i perseguitati
In questo contesto, il Santo Padre non può fare a meno di ricordare chi dona la sua vita per la fede, come padre Isaac, arso vivo domenica scorsa in Nigeria. O la Repubblica Democratica del Congo, teatro di attentati negli ultimi giorni. Nell’Udienza Generale, dunque, il Santo Padre invita ad accogliere le sofferenze degli altri, ad essere vicini a tutti, a seguire l’esempio di Gesù che non lascia nessuno in balia di sé stesso. Papa Francesco esorta a non fare proselitismo, ma a compiere evangelizzazione mostrandosi comprensivi e rispettosi verso ogni fratello. “Un cuore pastorale è aperto all’altro e vicino a tutti“, ricorda il Pontefice nel corso della sua catechesi. Ed in questa occasione, il ricordo del sacerdote nigeriano ucciso nei giorni scorsi si fa vivo.
In diverse aree dell’Africa, infatti, la Chiesa e gli innocenti sono perseguitati, in ogni modo e con una violenza talmente brutale da trasudare dolore da ogni parte. Corpi arsi vivi, come padre Isaac Achi, bombe nelle chiese e atti persecutori che colpiscono la Nigeria, così come la Repubblica Democratica del Congo. Il pensiero di Papa Francesco è per Padre Isaac morto mentre si trovava nella casa parrochiale di Minna. In quel momento un gruppo di banditi ha assaltato la chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikor. E prima di fuggire, gli aggressori hanno dato fuoco all’abitazione uccidendo il sacerdote.
La preghiera per la Repubblica Democratica del Congo
E sottolineando ancora il vero volto della fede e della testimonianza, il Santo Padre ricorda: “Quanti cristiani soffrono sulla propria pelle la violenza. Preghiamo per loro!“. E rivolgendo ancora un pensiero all’Africa, Papa Francesco parla della Repubblica Democratica del Congo, paese che visiterà a fine gennaio. Lo scorso 15 gennaio anche questa terra ha visto perire vittime innocenti. In un telegramma al reverendo André Bokundoa-bo-Likabe, presidente della Chiesa di Cristo nel Paese africano, il Santo Padre aveva espresso tutto il suo dolore e la sua vicinanza dopo l’ultimo attentato in una Chiesa pentecostale di Kasindi.
Oggi, al termine dell’Udienza Generale in cui, come nella scorsa settimana, si affronta il compito del vero cristiano, il Papa torna a rivolgere il suo pensiero a tutte le vittime della persecuzione e chiede di pregare per loro. “Preghiamo Dio affinché ci renda un cuore pastorale che soffre e rischia per dare testimonianza. Non è solo un onore, ma anche un dovere portare la Parola di Dio a coloro che ci sono stati affidati e a coloro che incontriamo nella vita quotidiana“.