Sapore di Oscar: cosa ci hanno detto i Golden Globes e gli altri premi
Quali sono le tendenze e i pronostici per la prossima edizione degli Academy?
Il prossimo martedì 24 gennaio saranno annunciate le nomination dei 95° Premi Oscar: ma cosa dovremo aspettarci? Dopo le polemiche che hanno travolto l’Hollywood Foreign Press per la mancata inclusività, sarà la “pluralità” a guidare le scelte dell’Academy. Ma sarà il trionfo del politicamente corretto?
Mentre l’incubo Covid-19 torna a minare la tranquillità delle cerimonie di premiazione, dopo il boom di positivi a seguito degli 80° Golden Globes – Michelle Pfeiffer, Jamie Lee Curtis e Colin Farrell sono tra i vip che hanno annunciato di aver contratto il virus – l’attenzione è puntata sui prossimi Premi Oscar. Il recente annuncio delle candidature dei BAFTA 2023 ha difatti chiuso la corsa per i 95° Academy Awards, di cui saranno svelate le nomination il prossimo 24 gennaio.
La cerimonia di premiazione degli 80° Golden Globes ha dato una prima idea sull’andamento che avranno le nomination e, in seguito, l’assegnazione dell’ambita statuetta d’oro, la cui consegna avverrà domenica 12 marzo. Tra i titoli con maggiori quotazioni, le performance e tanto altro, ecco cosa potrebbero riservarci i prossimi Premi Oscar.
Cosa dovremo aspettarci dalla 95° edizione degli Academy Awards, che è già record
Grande attesa per il prossimo 24 gennaio, che metterà a tacere definitivamente le numerose illazioni sulle attesissime cinquine dei Premi Oscar 2023. Lo scorso martedì 17 gennaio si sono chiuse le votazioni che, nel corso dell’attesissima edizione, hanno raggiunto un’affluenza da record. Il CEO dell’Academy, Bill Kramer, ha difatti condiviso una lettera attraverso la quale ha annunciato il dato storico: mai nelle edizioni precedenti, si è assistito a una partecipazione di questo tipo. Si stima che abbia aderito una cifra di 9579 membri votanti nei 19 rami dell’Academy, provenienti da circa 80 paesi.
Insomma, dopo le polemiche che hanno travolto l’Hollywood Foreign Press Association per via della mancata inclusività, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ente che si occupa di determinare le nomination e assegnare le statuette, è corso ai ripari. Già da alcuni anni, infatti, il comitato di selezione ha provato a “svecchiarsi” e “diversificarsi”, aprendo la propria membership sempre più all’esterno del suolo statunitense. Le ultime edizioni, in fin dei conti, testimoniano la suddetta tendenza.
La pluralità come valore aggiunto o eccesso di politicamente corretto?
La vittoria di Parasite di Bong Joon-ho nel 2020, in tal senso, è il caso esemplificativo di tale tendenza. Primo film non in lingua inglese, nella storia dell’Academy, a vincere il Premio Oscar per il Miglior Film è, ad oggi, l’unico ad aver ottenuto contemporaneamente anche la statuetta per il Miglior Film Straniero. Vincitore indiscusso, ha ottenuto anche le statuette per la Miglior Regia e la Miglior Sceneggiatura originale. L’edizione successiva, invece, è stata segnata dalla vittoria di Chloé Zaho, prima regista cinese e seconda donna a ricevere la statuetta per la Miglior Regia, grazie a Nomadland.
Insomma, il panorama dell’audiovisivo, da sempre variegato e arricchito dalle numerose realtà locali, sembra aver finalmente trovato piede anche negli Academy. La serata più attesa dai cinefili, dunque, si connota anche come la celebrazione della pluralità dei linguaggi cinematografici. Ma si tratta di merito o è, ancora una volta, la vittoria del politicamente corretto? Sicuramente, la verità è come sempre nel mezzo.
Oscar 2023, quali sono i trend della prossima edizione
In sostanza, dunque, come saranno orientati i gusti della critica specializzata, che negli ultimi anni ha assunto una fisionomia sempre più sfaccettata? Per ora, dopo i Golden Globes e le nomination degli Screen Actors Guild Awards e dei BAFTA 2023, possiamo trarre le prime conclusioni.
Se, come nella precedente edizione, la selezione finale per il Miglior Film sarà composta da dieci titoli, i più indicati a rientrare nella lista saranno: Avatar – La via dell’acqua; Everything Everywhere All at Once; Gli spiriti dell’isola; The Fabelmans; Elvis; Niente di nuovo sul fronte occidentale, che potrebbe ottenere la duplice nomination anche per il Miglior Film Straniero; Tár; Babylon; Triangle of Sadness e Top Gun: Maverick. Per la Miglior Regia, in tal senso, sembrano quasi scontati i nomi di James Cameron per Avatar, che potrebbe ottenere la sua rivincita dopo aver perso nel 2010 per il primo capitolo (battuto dall’ex moglie, Katrhyn Bigelow per The Hurt Locker, divenuta la prima donna a vincere nella suddetta categoria); Steven Spielberg per The Fabelmans (quest’ultimo reduce dalla vittoria dei Golden Globes per Miglior Film Drammatico e Miglior Regia) e del duo Daniel Kwan e Daniel Scheinert per Everything Everywhere All at Once.
Sembrano invece ancora da decidere gli altri nomi che potrebbero essere Martin McDonagh per Gli spiriti dell’isola, Baz Luhrmann per Elvis e Ruben Östlund per Triangle of Sadness. Ma anche il Babylon di Damien Chazelle potrebbe regalare sorprese. Dopo la vittoria di Chloé Zaho nel 2021 e quella di Jane Campion nel 2022, nessun nome femminile spiccherebbe tra i candidati.
Oscar 2023, altre categorie
Sul fronte del Miglior Film Internazionale, per cui l’Italia non è riuscita a classificarsi, sembrano ormai assicurati: Niente di nuovo sul fronte occidentale (Germania); RRR (India) e Decision to Leave (Corea del Sud) mentre è dubbio tra Il corsetto dell’imperatrice – Corsage (Austria, Lussemburgo, Germania, Francia), Close (Belgio, Francia, Paesi Bassi) e Argentina, 1985 (Argentina).
Per quanto riguarda le interpretazioni, sul fronte del Miglior Attore Protagonista, la candidatura a Austin Butler per Elvis e Brendan Fraser per The Whale sembra assicurata. Anzi, pare che la gara sia proprio tra loro due. Ma, negli ultimi anni, gli Oscar sono diventati meno prevedibili del previsto. Anche Colin Farrel per Gli spiriti dell’isola, Hugh Jackman per The Son e Bill Nighy per Living potrebbero regalare sorprese.
Come Migliore Attrice Protagonista, dopo la vittoria del Golden Globe come Migliore Attrice in un Film Commedia o Musicale, la candidatura al SAG e al BAFTA, Michelle Yeoh per Everything Everywhere All at Once sembra ormai in lizza. Stesso discorso anche per Cate Blanchett in Tár, vincitrice come Miglior Attrice in un Film Drammatico e della Coppa Volpi a Venezia. Molto probabilmente troverà spazio anche la controversa e discussa Marilyn Monroe di Ana De Armas in Blonde di Andrew Dominik. È poi un testa a testa per Margot Robbie in Babylon, Michelle Williams per The Fabelmans, Viola Davis per The Woman King e Danielle Deadwyler in Till.
Proseguono i pronostici sugli Oscar
Come Miglior Attore Non Protagonista, potrebbe riconfermarsi la cinquina dei Golden Globes: Jonathan Ke Quan per Everything Everywhere All at Once; Brad Pitt per Babylon; Eddie Redmayne per The Good Nurse e Brendan Gleeson e Barry Keoghan per Gli spiriti dell’isola. Ma anche Paul Dano in The Fabelmans potrebbe regalare sorprese.
Come Miglior Attrice Non Protagonista, Angela Bassett in Black Panther: Wakanda Forever, dopo la vittoria del Golden Globe sembra la favorita alla vittoria. Se così fosse sarebbe il primo personaggio targato Marvel ad approdare – e conseguire – un Oscar. In lizza, probabilmente, anche Hong Chau per The Whale; Kerry Condon per Gli spiriti dell’isola; e Jamie Lee Curtis e Stephanie Hsu per Everything Everywhere All At Once. Ma anche Dolly de Leon per Triangle of Sadness potrebbe creare sorprese.
Se gli Oscar tecnici, in particolar modo per gli Effetti speciali, Miglior Sonoro e Miglior Fotografia potrebbero essere dominati da Avatar – La via dell’acqua, Everything Everywhere All at Once ma anche Top Gun: Maverick, Black Panther: Wakanda Forever e Niente di nuovo sul fronte occidentale, c’è grande curiosità anche per la Miglior Sceneggiatura Originale e Non Originale. La prima categoria potrebbe veder competere Gli spiriti dell’isola, Everything Everywhere All At Once, The Fabelmans, Tár e Triangle of Sadness. La seconda, invece, potrebbe assistere a: Living, Niente di nuovo sul fronte occidentale, The Quiet Girl, She Said e The Whale.